Un nuovo caso di positività al Coronavirus è stato riscontrato in un istituto scolastico del Folignate. Questa volta è toccato alla scuola dell’infanzia di Borroni, nella periferia della città della Quintana. Qui, il Covid si è manifestato in uno dei piccoli alunni che frequentano la materna, rendendo necessaria l’applicazione degli stringenti protocolli messi a punto dall’Istituto comprensivo Foligno 1, guidato dalla dirigente scolastica Tiziana Lorenzoni.
In via precauzionale l’Usl Umbria 2 ha disposto la chiusura di tutte e tre le sezioni che compongono la scuola dell’infanzia, ma la situazione in via del Pignalone è tranquilla. “Non ci sono altri casi oltre a quello segnalato – commenta la dirigente Lorenzoni – ed anche la chiusura delle tre sezioni ad opera dell’Usl è avvenuta in via del tutto precauzionale, dal momento che ciascuna delle tre opera individualmente dalle altre”. La sospensione delle attività per la scuola dell’infanzia di Borroni è scattata nella mattinata di mercoledì 4 novembre e si protrarrà fino a mercoledì 11 novembre. I piccoli alunni (poco meno di 60) e le loro insegnanti, dunque, potranno far ritorno in aula esattamente tra una settimana, ossia giovedì 12 novembre.
Nel frattempo scuola chiusa, sì, ma dirigenza al lavoro per affrontare al meglio situazioni che, nella loro straordinarietà, stanno finendo con il diventare fin troppo ordinarie a causa di un virus che non sembra voler dar tregua. “Ho chiesto un incontro per il prossimo lunedì a Comune e Usl – ha spiegato a questo proposito la dirigente Lorenzoni – per analizzare insieme tutte le situazioni ed operare in un regime ancor più rigoroso. La scuola è, di per sé, un luogo sicuro – sottolineato – ma viviamo in un contesto generale di emergenza sanitaria. Ecco perché – ha concluso – siamo pronti a qualsiasi tipo di scelta per il bene dei nostri bambini, degli insegnanti e dei collaboratori. D’altra parte, capisco il disagio che possono vivere le famiglie – ha concluso – gli sono vicina e disponibile a parlare con loro qualora ne avessero bisogno”.