Psicologi ed esperti a confronto sulle relazioni familiari e sul rapporto tra genitori e figli. L’occasione è stato il primo dei tre appuntamenti promossi online dal servizio Formazione, comunicazione e relazioni esterne dell’Usl Umbria 2 e coordinati dalla dottoressa Paola Angelucci, responsabile scientifica e dirigente psicologo SSD Salute mentale dell’azienda sanitaria locale.
Incentrato sul tema “Il Lausanne Trilogue Play, uno strumento osservativo delle relazioni familiari”, il primo evento in calendario – che si è tenuto negli scorsi giorni – ha visto la partecipazione di oltre 50 professionisti dell’Usl Umbria 2 e del l’Ordine regionale degli psicologi dell’Umbria. “Il Lausanne Trilogue Play (LTP) – spiegano dall’azienda sanitaria locale umbra – è uno strumento ideato da un gruppo di studiosi di Losanna per osservare e analizzare, in modo approfondito, le relazioni che intercorrono in un ambito familiare”. Destinatari, i nuclei familiari in cui sono presenti figli tra i 2 e i 17 anni.
“Si tratta di uno strumento prezioso e versatile – spiega la dottoressa Paola Angelucci – che può essere applicato in contesti diversi, con specifiche finalità diagnostiche o terapeutiche”. La procedura italiana, messa a punto dalla professoressa Mazzoni ha avuto tra i suoi collaboratori la dottoressa e docente del corso Marta Franci che ha applicato LTP, nel suo dottorato di ricerca internazionale a Losanna, anche in ambito prenatale.
“Le relazioni familiari e il rapporto genitori-figli dalla nascita sino alla fase adolescenziale – afferma la dottoressa Stefania Gallina, responsabile del servizio Formazione, comunicazione e relazioni esterne dell’Usl Umbria 2 – sono da anni temi di estrema attualità ed oggetto di studio e di approfondimento della comunità scientifica internazionale. Un rapporto – prosegue – in continua evoluzione e trasformazione e in questa fase condizionato pesantemente da lunghi mesi di emergenza sanitaria segnata da stress, crisi e disagio psicologico. Per questo motivo – conclude la dottoressa Gallina – riteniamo che il ruolo dello psicologo sia centrale per un’analisi della realtà che ci circonda e per fornire alla popolazione strumenti di difesa, resilienza, supporto”.
In quest’ottica nell’Usl Umbria 2 è stato offerto per alcuni mesi un pronto soccorso psicologico per assistere non solo gli operatori sanitari in prima linea ma, in generale, i cittadini provati dalla crisi pandemica.