Fase pandemica nel territorio dell’Usl2 e situazione all’ospedale di Foligno. Hanno parlato di questo il commissario straordinario dell’Usl 2, Massimo De Fino, ed il responsabile della direzione sanitaria del presidio ospedaliero folignate, Rita Valecchi, intervenuti al tavolo della terza commissione consiliare di Foligno. I due vertici sanitari hanno di fatto lanciato un appello a non abbassare la guardia. Sì, perché seppur gli ultimi dati evidenzino un’ incoraggiante inversione di tendenza nella curva dei contagi, l’attenzione deve rimanere alta soprattutto in vista delle festività. Anche perché non sono da escludere nuovi picchi collegati all’influenza prima di Natale e nel periodo febbraio-marzo.
Intanto, parole di De Fino, il “San Giovanni Battista” risponde bene. Tuttavia, per il nosocomio folignate, la scorsa settimana è stata quella più critica con una media giornaliera di circa 15 accessi Covid al pronto soccorso. Dal 22 novembre, però, Valecchi ha parlato di “decremento”, fino ad una media di 9 accessi quotidiani. Duecentottantanove, invece, gli accessi totali dal 7 ottobre al 23 novembre. Di questi, 87 pazienti sono stati dimessi e curati a casa e 161 trattati in ospedale, che dispone di 42 posti letto inclusi 8 di terapia intensiva. E proprio dalle rianimazioni arriva la conferma di una timida flessione. Tra Foligno e Spoleto, dove fino al 23 novembre le terapie intensive erano sature, martedì ne sono tornate disponibili due.
Ad essere in evoluzione è anche l’età media dei positivi. Ventotto anni quella dei contagiati in ottobre, tra i 45 ed i 47 quella attuale. Dati anagrafici distanti da quelli della prima ondata, con il maggior numero di positivi tra i 65 e 70 anni. Testimonianza di come, secondo De Fino, il contagio oggi avvenga anche nelle mura domestiche, con giovani, sovente asintomatici, che trasmettono il virus a genitori e nonni.
E poi la questione organici. Il commissario ha riferito di come siano state effettuate, tra infermieri e Oss, tutte le assunzioni possibili, “siamo al completo – ha spiegato – tra personale dipendente e personale a tempo determinato”. Questo grazie alla stabilizzazione di 168 unità, soprattutto infermieri, rispetto cui si è chiusa una prima fase concorsuale con la selezione di 2.500 pronti per la prova pratica. Inoltre, su Foligno-Spoleto c’è anche un’Usca in più rispetto alle previsioni. E sempre su Foligno, altri 10 volontari dalla protezione civile e 10 specializzandi dell’Università di Perugia. Più difficile, ha detto De Fino, il reclutamento di medici.
I due vertici hanno poi evidenziato la sicurezza del nosocomio folignate, con l’assenza di qualsiasi contagio interno, la presenza di percorsi separati ed il blocco delle visite dei parenti ai ricoverati. Al “San Giovanni Battista”, infine, “l’attività ordinaria non si è mai fermata – ha detto Valecchi – e continua a pieno regime in tutte le discipline”. Quattromilaseicentodiciassette i ricoveri (sia Covid che non) effettuati in un mese e mezzo con un grande recupero, grazie anche ad aperture straordinarie, dell’80% delle prestazioni. A dimostrarlo i numeri al 17 novembre dei reparti di gastroenterologia ed oculistica. Seicentotredici gli esami da recuperare nel primo caso ridotti ad 87, 2.311 nel secondo portati a 110.