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Siglato il “Patto di Spello” tra città del vino, dell’olio e i movimenti legati alle due eccellenze

Pubblicato il 29 Novembre 2020 13:00 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:04

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È stato siglato negli scorsi giorni il “Patto di Spello” in occasione del webinar dal titolo “Patto di Spello. Per l’Enoturismo e l’Oleoturismo italiani”, organizzato dall’Associazione Strada dell’e.v.o. Dop Umbria in occasione di Frantoi Aperti in Umbria e condotto dalla giornalista Antonia Matarrese.

L’accordo siglato tra le quattro più importanti organizzazioni italiane che si occupano di turismo enogastronomico, Città del Vino, Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino e dell’Olio e Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori è stato fortemente voluto a seguito della recente emanazione della legge sull’enoturismo e sull’oleoturismo, con il fine di dare un contributo in termini di strategie, progettualità e idee per il futuro dell’eno-oleoturismo del nostro Paese e di individuare terreni comuni tra i vari organismi ed alimentare un dialogo propositivo con la filiera istituzionale (governo nazionale, regioni ed Enti locali). 

“Considero il Patto – ha detto l’onorevole Teresa Bellanova, Ministro alle politiche agricole, alimentari e forestali – un processo virtuoso di elaborazione di istanze dal basso utili a dare valore anche economico al territorio rurale. Questo ci consente di individuare terreni comuni utili a tutta la filiera agricola, per una strategia di medio e lungo termine, che tenga conto anche della pandemia che stiamo vivendo”.

Il ministro Bellanova ha poi ricordato, tra gli altri temi, quello della tutela del paesaggio rurale come un elemento strategico necessario a dare valore anche alle aree interne che rischiano di spopolarsi, tanto più in questa fase in cui la pandemia ci costringe a rivedere modi e abitudini anche nell’abitare.  “Ribadisco la mia disponibilità – ha concluso il ministro Bellanova – ad incontrare, fin da subito, i firmatari del ‘Patto di Spello’ per la creazione di un tavolo permanente di consultazione con il ministero per le Politiche Agricole e di una cabina di regia nazionale affinché le scelte che riguardano la filiera eno-oleo turistica possano essere condivise e rappresentino con efficacia le reali esigenze e aspettative dei territori. Rafforzare, far crescere e qualificare l’offerta eno/oleo/agroturistica in Italia, è il nostro obiettivo comune, affinché l’eno-oleoturismo siano motore di un nuovo sviluppo, fondato su parole chiave come sostenibilità, etica, salvaguardia dei paesaggi rurali, innovazione tecnologica e unicità dei territori e delle vocazioni”.

A fotografare l’attuale stato dell’arte del turismo enogastronomico in Italia, l’autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano e docente di Tourism management Roberta Garibaldi che ha affermato: “Ritengo che quello di oggi sia un momento chiave per lo sviluppo del turismo enogastronomico italiano. Nell’ultimo decennio è cresciuta la rilevanza del cibo, del vino, dell’olio, nel turismo: oggi la quasi totalità dei viaggiatori compie esperienze a tema nel corso della propria vacanza, con il 45% degli italiani e il 53% degli stranieri che visitano una destinazione con motivazione primaria l’enogastronomia. Nonostante la grave crisi che ha colpito il turismo del nostro Paese, con un calo dei pernottamenti stimato a -49%, il turismo enogastronomico, ha saputo mantenere e crescere il suo appeal e le prospettive nei prossimi anni sono di un ulteriore rafforzamento. L’enogastronomia può e deve essere un asset trainante dello sviluppo del turismo dell’Italia durante e dopo il Covid-19. Le azioni sinergiche che usciranno dal tavolo di lavoro, imprimeranno sicuramente una svolta, tanti saranno i temi da affrontare per lo sviluppo del settore: rafforzare le attività di analisi e di comunicazione, sviluppare l’offerta di sistema agevolandola sia attraverso la normativa che attraverso incentivi finalizzati, stimolare l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità”.

“Protagonisti di questo patto, non sono semplici associazioni di rappresentanza di istituzioni e aziende – ha detto Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria e della Federazione nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori – ma aggregano i soggetti che partendo da zero in questi ultimi venti anni hanno costruito dal basso l’enoturismo e l’oleoturismo italiano, ovvero chi ci ha creduto in tempi non sospetti e chi ci sta credendo oggi, mettendoci faccia ed esperienza. Il patto di Spello, che prende il nome da un piccolo gioiello dell’Umbria medievale, ricco di storia, ma anche di eccellenze agroalimentari, e che vuole essere il simbolo dell’Italia policentrica, bella e operosa, nasce con questi obiettivi: individuare terreni comuni tra i vari organismi, alimentare un dialogo propositivo con il governo nazionale e con le regioni, disegnare una strategia di settore di medio e lungo periodo, con la consapevolezza condivisa che viviamo una fase importante in cui ci giochiamo un pezzo di futuro che ha a che fare con il bello e il buono del nostro paese”.

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