Quando pagare il bollo online, per evitare assembramenti in tempi di pandemia, diventa un’odissea. Ne sa qualcosa un cittadino di Foligno che, dopo diversi tentativi, ancora aspetta di poter accedere al pagamento della tassa. Un’attesa che, come da lui spiegato a Rgu, non dipende affatto dalla negligenza dell’utente, quanto “da una serie infinita di disservizi cui i cittadini sono quotidianamente sottoposti”. “Una volta ricevuto l’avviso – spiega – provo ad effettuare il pagamento scansionando il QRcode, sennonché l’avviso non viene riconosciuto”. Dopo un primo tentativo andato quindi a vuoto, l’utente decide di collegarsi al sito delle Poste per pagare tramite bollettino. Anche in questo caso, però, l’avviso non viene riconosciuto.
“Provo allora a collegarmi al sito dell’Aci – dice il cittadino – ma quando vado a pagare inserendo la targa vengo di nuovo stoppato”. Da lì, la chiamata all’Aci di Foligno per avere delucidazioni: l’operatrice suggerisce di recarsi in presenza allo sportello per pagare il bollo. Una volta fatta presente la volontà di proseguire online per evitare assembramenti negli uffici, però, al cittadino viene solo girato il numero della Regione. “Mi passano l’ufficio – racconta – ma dopo un paio di minuti la linea cade”. Visto anche il tardo orario, l’utente decide di riprovare il giorno seguente. Non prima, però, di un ulteriore tentativo di pagamento online su tutte le piattaforme, compresa quella della Regione Umbria: un altro buco nell’acqua.
Quindi la telefonata alla banca “che non risponde perché il tipo di pagamento non è urgente”. Nelle ore successive, diverse chiamate in Regione con altrettante “cadute di linea”. Un funzionario regionale, poi, illumina l’utente circa il fatto che, nel pagamento, dovesse essere inserito il codice Iuv. “Lo stesso che – sottolinea però il cittadino – non c’è sull’avviso”. Altra indicazione, quella di utilizzare il numero verde “mimetizzato nella lettera”. Risponde l’Aci che riscontra un problema per cui non è possibile pagare l’avviso, neanche recandosi allo sportello, perché la pratica è bloccata. Occorre quindi che la motorizzazione faccia la scheda tecnica del veicolo. “Al numero verde nessuno risponde”, racconta il cittadino che decide di contattare la motorizzazione di Perugia. “Mi dicono di recarmi fisicamente lì – aggiunge – ma non seguo l’indicazione visto il periodo”. Ultimo atto, l’invio di una mail alla Regione e alla direzione della motorizzazione. “Di fatto – conclude l’utente – resto in attesa di capire cosa accadrà”.