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Emergenza Covid, “zona rossa” prorogata per 61 Comuni umbri

Pubblicato il 12 Febbraio 2021 19:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:48

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Prorogata per 61 Comuni umbri su 65 la zona rossa. Ad annunciarlo è stata, nel tardo pomeriggio di venerdì 12 febbraio, la stessa Regione Umbria, che ha spiegato come le disposizioni restrittive adottate la scorsa settimana resteranno in vigore fino al 21 febbraio prossimo. Come detto, però, non sarà così per tutti i comuni umbri che erano finiti in zona rossa. Dalla stessa serata di venerdì, infatti, tornano in arancione Lugnano in Teverina, Attigliano, Calvi dell’Umbria e Montegabbione. Mentre l’intera provincia di Perugia e i comuni di Amelia e San Venanzo rimarranno ancora sotto strettissimo controllo.

Nell’ordinanza firmata venerdì pomeriggio dalla presidente Donatella Tesei, si prolungano anche gli effetti fino al 21 febbraio degli articoli 1, 2, 4 e 5 dell’ordinanza numero 7 del 22 gennaio per tutto il territorio, fatta eccezione la provincia di Perugia e i comuni di Amelia e San Venanzo dove vi sono le ulteriori restrizioni.

Il riferimento è, in primis, alle scuole, con il 50 per cento degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che continueranno l’attività scolastica in presenza, mentre il restante 50 per cento delle lezioni si svolgerà con la didattica a distanza. Le disposizioni si applicano anche agli studenti iscritti per l’anno formativo 2020/2021 ai corsi di istruzione e formazione professionale (leFP) presso le agenzie formative e gli Istituti professionali statali in regime di sussidiarietà. Nello stesso periodo le attività in presenza degli organismi e soggetti privati, diversi dalle scuole paritarie e non paritarie, che svolgono corsi nelle materie presenti negli ordinamenti scolastici di competenza del Ministero della pubblica istruzione sono consentite in presenza per numero massimo del 50 per cento dei partecipanti ad ogni singolo corso e nel rigoroso rispetto delle norme di prevenzione e del distanziamento interpersonale.

Per quanto riguarda le associazioni, rimangono sospese fino al 21 febbraio tutte le attività realizzate in presenza in spazi aperti o in luoghi chiusi da associazioni e circoli ricreativi e culturali, centri di aggregazione sociale, università del tempo libero e della terza età. Vietati per lo stesso periodo i giochi da tavolo, delle carte, biliardo, bocce effettuati nei centri e circoli sportivi pubblici e privati. Consentito, invece, l’accesso di bambini e ragazzi al luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative anche non formali, al chiuso o all’aria aperta con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza. Ok anche alle attività affidate e regolate da formali atti amministrativi adottati da aziende sanitarie, enti pubblici, zone sociali, fondazioni, aziende di servizi alla persona, altri soggetti pubblici, afferenti alla sfera dei servizi socio sanitari, della protezione civile, dei servizi alla persona, dei servizi scolastici-educativi. È infine concessa la realizzazione di attività corsistiche in presenza, esclusivamente in forma individuale, relativamente a titolo esemplificativo e non esaustivo gli ambiti delle arti musicali, figurative, teatrali, danza, nonché le attività inerenti le lingue straniere nel rigoroso rispetto delle norme di prevenzione e del distanziamento interpersonale.

Per quanto riguarda il fronte sportivo, sospese tutte le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di squadra e di contatto. E ancora stop allo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale sia al chiuso che in spazi aperti, per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto.

Per tutto ciò che non è presente nelle ordinanze sopracitate, si precisa che ci si rifà alle misure della “Fascia Arancione” dell’ultimo Dpcm per quel che concerne la provincia di Terni (tranne Amelia e San Venanzo) e alla “Fascia Rossa” per la provincia di Perugia e i comuni di Amelia e San Venanzo.

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