Mentre in tutta Umbria si assiste ad un calo delle attività economiche, dovuto alle enormi difficoltà provocate dalla pandemia, resistono le imprese trevane. A dirlo sono i dati elaborati dall’Ufficio finanziario del Comune guidato da Bernardino Sperandio. Dati che prendono in esame la situazione nell’ultimo quinquennio, evidenziando una crescita delle attività economiche.
Al 31 dicembre scorso, infatti, risultano 198 esercizi commerciali (176 di vicinato, 21 di media struttura ed uno di grande superficie) contro i 185 del 2015 (162 di vicinato, 22 di media struttura ed uno grande struttura). I pubblici esercizi – intendendo quindi bar e ristoranti – sono passati dai 55 di cinque anni fa ai 68 di quest’anno; le attività ricettive sono oggi 60 (di cui 7 settore alberghiero e 53 extralberghiero) rispetto alle 44 del 2015 (7 alberghiero e 37 extralberghiero). Infine la vendita di imprenditori agricoli è passata da 6 a 11 in cinque anni.
“I dati sono migliori che altrove” è il commento dell’assessore comunale alle attività produttive, Paolo Pallucchi, che spiega come il tessuto commerciale e produttivo del territorio trevano stia reggendo, “ma – aggiunge – sappiamo bene che lo fa tra enormi sacrifici e difficoltà, con grande senso di responsabilità e attaccamento al lavoro”. Per Pallucchi una “capacità di resilienza” che si colloca “in un contesto in cui – ha detto – l’ente locale purtroppo non riesce a supportarli in modo incisivo come vorrebbe”. “Siamo fiduciosi e speriamo nell’impegno di tutti – ha quindi concluso l’assessore trevano – per uscire il prima possibile dall’emergenza e programmare insieme una nuova ripartenza.”