Un anno e otto mesi. È la condanna riconosciuta al 57enne di Foligno che nell’ottobre del 2019 si era barricato dentro la scuola frequentata dalla figlia, a Sant’Eraclio, minacciando di far saltare tutti in aria con una bomba. Una bomba che si era, poi, rivelata finta. Si è così concluso il processo con rito abbreviato a carico dell’uomo, difeso dall’avvocato Michele Morena, a cui è stata riconosciuta la seminfermità mentale. Il papà folignate era stato infatti sottoposto ad una perizia psichiatrica. A riportare la notizia, nella giornata di mercoledì, i principali quotidiani umbri.
La richiesta avanzata dal pubblico ministero Patrizia Mattei era stata di due anni per sequestro di persona, procurato all’arme, interruzione del servizio pubblico e violenza privata. Richiesta condivisa anche dall’avvocato Daniela Mannaioli, difensore dell’ex moglie e della figlia del 57enne che nel processo si erano costituite parte civile. Il giudice ha riconosciuto in capo all’uomo delle attenuanti, mentre alla parte civile una provvisionale di 5mila euro relativa alle spese legali sostenute.
Era il 10 ottobre del 2019 ed era da poco suonata la campanella d’ingresso a scuola, quando l’uomo, allora 55enne, aveva fatto irruzione nell’istituto scolastico di Sant’Eraclio, minacciando di farsi esplodere con una bomba al rifiuto del personale scolastico di fargli portare via la figlia. Un gesto che aveva creato il panico all’interno della scuola folignate e che aveva fatto convergere nel piccolo centro di Sant’Eraclio carabinieri, polizia, vigili del fuoco e polizia locale per mettere al sicuro i bambini presenti e convincere l’uomo ad arrendersi.