Fa discutere a Montefalco l’approvazione del bilancio di previsione 2020 arrivata durante il consiglio comunale dello scorso 7 maggio. Fa discutere, soprattutto, gli esponenti di minoranza del gruppo consiliare SìAmo Montefalco. Gli stessi che, in prima battuta, condannano i sei mesi di ritardo rispetto alla data di scadenza – prorogata al 31 ottobre 2020 – con cui la stessa approvazione è arrivata. A seguito della mancata fumata bianca al bilancio relativo all’anno passato, lo ricordiamo, il Comune era già stato commissariato ed il commissario ad acta aveva dal canto suo dichiarato l’impossibilità di procedere all’approvazione stessa. In questo senso, i consiglieri d’opposizione montefalchesi evidenziano come, ad oggi, non risultino atti di revoca o di cessazione dell’incarico del commissario ad acta che, di fatto, resterebbe l’unico soggetto titolato a predisporre uno schema di bilancio per l’Ente. “Aldilà dei ritardi e del dubbio profilo di legittimità della tardiva approvazione – attaccano da SìAmo Montefalco -, l’atto approvato durante il consiglio del 7 maggio solleva molti dubbi, rilevati anche – aggiungono dalla forza di minoranza – nella relazione dei revisori dei conti”.
E sono proprio Riommi, Micanti, Morici e Scarponi di SìAmo Montefalco a passare in rassegna tutte le perplessità. A cominciare dall’iscrizione a bilancio 2020 di entrate dal “Fondo di rotazione”, per il cui fondo il Comune ha fatto domanda soltanto nel 2021. “Come si può iscrivere un’entrata all’anno 2020 – fa notare l’opposizione – derivante da una misura approvata soltanto nel 2021?”. Cosa analoga per la tassa di soggiorno, “che – spiegano da SìAmo Montefalco – pur non essendo ancora istituita è stata iscritta tra le entrate per un totale di 80mila euro”. Su questo aspetto, i consiglieri pongono l’accento sul fatto che la tassa di cui sopra vada a pesare sulle aziende del settore dell’ospitalità già messe a dura prova dalla pandemia. “Inaccettabile”, per loro, che siano le stesse aziende “a pagare le spesa della mala gestione degli anni passati”.
Altro fronte di scontro, quello degli aiuti “Cura Italia” con l’opposizione che, in questo caso, taccia il Comune di incoerenza. “Da un lato l’Ente ha beneficiato di circa 350mila euro di entrate dello Stato appellandosi al fatto che nel 2020 ci sono state minori entrate tributarie – ravvisano da SìAmo Montefalco -, dall’altro, però, lo stesso Comune pur di far quadrare questo fantomatico bilancio di previsione, afferma che le entrate 2020 sono state addirittura superiori al 2019”. “Delle due l’una”, chiosano i consiglieri che, contestualmente, si dicono perplessi anche rispetto al fatto che il Comune non abbia previsto alcun fondo per i rinnovi contrattuali dei suoi dipendenti. “Si tratta non solo di una mancanza di rispetto verso i lavoratori – commentano Riommi, Micanti, Morici e Scarponi -, ma anche di un illecito”. Poca chiarezza, per loro, anche sulle stime in entrate ed uscita iscritte a bilancio. “Come segnalano i revisori – affermano – le spese destinate al personale in forza al Comune appaiono sottostimate, mentre le entrate tributarie sembrerebbero sovrastimate”.
Alla luce di tutto ciò, per SìAmo Montefalco “non è questo il modo di dare risposte chiare e sicure da parte di un’amministrazione ad una comunità già ampiamente provata dalle conseguenze della mala gestione degli ultimi anni”.