Un invito all’amministrazione comunale di Foligno a riprendere il confronto con il personale della polizia municipale sull’onda delle parole pronunciate del prefetto di Perugia, Armando Gradone, nel corso del vertice che si è tenuto lo scorso venerdì. È quello lanciato dalla FpCisl lunedì 17 maggio, giorno in cui si sarebbe dovuto tenere lo sciopero degli agenti folignati in concomitanza con l’arrivo in città del Giro d’Italia. Sciopero bloccato dallo stesso prefetto che, proprio a seguito dell’incontro della scorsa settima, ha deciso di precettare i vigili urbani per garantire il servizio durante la Carovana rosa.
“La Fp Cisl Umbria – spiegano in una nota – non è tra le sigle firmatarie dell’indizione dello sciopero perché da sempre ritiene che il confronto e la partecipazione siano lo strumento per dirimere i problemi senza chiedere sacrifici economici ai lavoratori o creare problemi all’utenza. Le richieste di ampliamento della dotazione organica, il giusto riconoscimento economico per chi opera nelle giornate infrasettimanali ed un ampio confronto sulla organizzazione del Corpo – proseguono – sono patrimonio comune delle organizzazioni sindacali e la base per un serio confronto che si chiede alla amministrazione riprenda quanto prima”. Un appello, dunque, al sindaco affinché si discuta dei “contenuti economici del Contratto Decentrato Integrativo 2021, che riguarda l’intero personale del Comune di Foligno, al fine di trovare i giusti strumenti per la valorizzazione del personale”.
Intanto è scontro all’interno del Csa, sindacato che dopo aver aderito in un primo momento allo sciopero di lunedì 17 maggio insieme a FpCgil e UilFpl, ha fatto un passo indietro, come riportato nella nota a firma del coordinatore Csa aziendale di Foligno, Daniele Fucili. “Dopo la revoca della rappresentanza territoriale da parte della segreteria nazionale, al delegato aziendale Roberto Antonini, guida storica del Csa a Foligno, colpevole soltanto di essere rimasto fedele al mandato pressoché unanime di iscritti e lavoratori, la rappresentanza della Rsu eletta nella lista Csa firma l’epilogo di una controversia interna avente per tema termini e modalità delle iniziative e linee sindacali, restituendo le deleghe”.
Rsu che, a nome e per conto anche degli ex iscritti storici del sindacato, hanno rimesso le delege, dissociandosi “dai percorsi avviati dal nuovo coordinatore aziendale”. Colpevole – per Umberto Ruzzitu, Claudio Ottaviani e Stefania Gubbini – insieme alle segreterie nazionale e regionale, di aver “stravolto il percorso avviato unitariamente dietro mandati assembleari pressoché unanimi, avviando e continuando ad utilizzare percorsi autonomi con il sindaco, prevaricando e non condividendo previamente le posizioni ne con il personale interessato ne tanto meno con gli iscritti”.
Compresa, come detto, la decisione di non aderire più allo sciopero. “Decisione – commentano – maturata ancora prima dell’incontro della delegazione trattante, quindi senza neanche ‘ufficialmente’ conoscere gli eventuali termini delle aperture dell’amministrazione”. “Quali sono i veri motivi che spingono i vertici del Csa a voltare le spalle ai lavoratori, sbandierando aperture del Comune ufficialmente ignote a tutti i sindacati? Noi – concludono le Rsu – a queste ‘logiche non ci stiamo”.