Un risveglio in zona bianca, quello di stamattina, per la regione Umbria. Il Cuore verde d’Italia, infatti, forte di un quadro epidemiologico in netto miglioramento, passa da oggi nella fascia di rischio Covid più bassa e lo fa insieme a Liguria, Veneto ed Abruzzo. Una fascia di rischio che comporta l’ulteriore allentamento delle misure restrittive: prima tra tutte quella del coprifuoco. Abolito nelle regioni colorate di bianco, con gli spostamenti che quindi tornano liberi, così come liberi sono anche gli orari dei locali pubblici. Permangono, comunque, gli obblighi di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento sociale, ma il passaggio in zona bianca, di fatto, segna un primo importante passo verso il ritorno alla normalità.
A cominciare, ad esempio, dalla fruizione di ristoranti e bar. In questo senso, l’ultima ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza, non individua alcun tipo di limitazione all’aperto tranne il distanziamento di almeno un metro tra i tavoli. Per quanto riguarda le consumazioni al chiuso, ampliato a sei il numero massimo di persone che potranno sedere allo stesso tavolo. Stesso numero di persone, oltre ai figli minori, che in zona bianca potranno spostarsi verso abitazioni private. Da oggi, 7 giugno, riaprono anche parchi, piscine coperte, centri benessere, sale gioco, parchi a tema, centri sociali e culturali. C’è ancora da attendere per le discoteche, ora aperte per la consumazione di bevande ma le cui piste da ballo rimangono momentaneamente off-limits.
Diversi i divieti che, dunque, vengono meno. Risultato, come detto, di una sensibile frenata del contagio in Umbria. Frenata dettata anche dalla campagna vaccinale che, stando ai dati della Regione aggiornati alle 8 di stamattina, parla di 571.952 dosi somministrate sulle 616.495 consegnate. All’alba della neo introdotta zona bianca, gli umbri ad aver completato il ciclo di immunizzazione sono 184.176, ovvero il 23,7% della pololazione. Mentre quelli ad aver ricevuto la prima dose 401.472, con la percentuale che si staglia, in questo caso, al 52 per cento dei residenti. Di 196.104 unità il computo, invece, di coloro che si sono già prenotati e sono in attesa di sottoporsi al vaccino anti Covid.