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Oggetti in avorio e coltelli venduti illegalmente alla fiera di Pissignano: tre ambulanti nei guai

Pubblicato il 28 Giugno 2021 11:45 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:12

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Sequestrati dai carabinieri 20 manufatti in avorio e 39 coltelli posti illegalmente in vendita tra i banchi de “Il mercatino dell’antiquariato di Pissignano”. È il risultato dell’attività di controllo effettuata dai militari delle stazioni carabinieri territoriale e forestale di Campello sul Clitunno unitamente a quelli del nucleo carabinieri Cites di Perugia proprio in occasione della fiera di settore di qualche giorno fa. Un controllo finalizzato al contrasto del commercio illegale di avorio e alla vendita ambulante di strumenti da punta e da taglio, atti ad offendere, in violazione alle disposizioni del Tulps.

Nel dettaglio, i militari del Cites hanno accertato la presenza, in uno dei banchi, di venti oggetti in avorio, tra cui statue, bottoni e collane, messi in vendita senza la documentazione idonea a legittimarne proprio la commercializzazione. Sì, perché la vendita di manufatti in avorio o contenenti avorio, salvo specifiche deroghe, è sempre vietata. Non un dettaglio, questo, che ha portato, appunto, al sequestro della merce, dal valore di circa 5mila euro. Il titolare dell’attività ambulante con sede in provincia di Viterbo è stato invece deferito alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Spoleto per le ipotesi di reato di commercio illegale di esemplari tutelati dalla Convenzione di Washington. Qualora, per lui, arrivasse la condanna, tutto il materiale sequestrato sarà destinato a confisca.

Agli occhi, invece, dei militari delle stazioni carabinieri territoriale e forestale di Campello sul Clitunno non è sfuggita la presenza, su due diversi banchi della fiera, di coltelli di varie lunghezze, con impugnatura in legno e lama metallica a punta affilata. Sempre in vendita anche pugnali di tipo Kriss Malese, tutto senza la prevista licenza del Questore. In questo caso, i due espositori, entrambi perugini, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Spoleto per l’ipotesi di violazione all’articolo 37 del Tulps. Come nella fattispecie dei manufatti in avorio, anche i trentanove coltelli, per un valore stimato di circa mille euro, sono stati posti sotto sequestro.

Due operazioni di successo per un controllo efficace del territorio, frutto della condivisione delle diverse esperienze lavorative maturate negli anni dalle articolazioni dell’Arma dei carabinieri a garanzia della tutela ambientale e della sicurezza dell’ordine pubblico.

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