Sono partiti lunedì, nella zona sociale 8, i Progetti utili alla collettività (Puc) rivolti ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Ad annunciarlo è il Comune di Foligno, sottolineando come siano undici le persone ora impegnate in attività in ambito sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Undici soggetti che, come da normativa in materia di reddito di cittadinanza, sono tenuti, nell’ambito del patto per il lavoro e per l’inclusione sociale, a restituire alla collettività ore non retribuite di attività utile attraverso, appunto, i Puc. Progetti che, come ricordano dall’Ente di palazzo Orfini Podestà, sono individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità, tenendo contestualmente conto delle opportunità che le risposte a tali bisogni offrono in termini di crescita delle persone coinvolte.
Le attività previste, che in alcun modo determinano l’instaurazione di un rapporto di lavoro, ma che dunque rientrano nella sfera di un servizio reso alla comunità dai detentori del reddito di cittadinanza, riguardano, in particolare, tre comuni della zona 8 di cui Foligno è capofila. Tra questi, proprio la città della Quintana dove, per otto beneficiari della misura, sono stati attivati quattro progetti. Gli stessi che, nel dettaglio, fanno riferimento a “Contatto sociale”, “Riordino straordinario verso la digitalizzazione archivio cartaceo”, “Rilancio commercio” e “Sui ufficio anagrafe”. Per due residenti a Trevi, invece, partiti altrettanti progetti riguardanti “Un aiuto in Comune” e “Supporto ufficio cultura e organizzazione eventi”. Infine, Valtopina, dove un residente beneficiario del Reddito di cittadinanza è impegnato nel progetto “Aiutare il cittadino”.
Ma come sono stati individuati coloro i quali sono ora impegnati nei Puc attivai? La risposta è presto detta. Ad assolvere il compito, il servizio Accoglienza, inclusione ed emergenza dell’area Diritti di cittadinanza del Comune di Foligno ed il centro per l’impiego. Un lavoro di squadra, quello dell’individuazione dei soggetti, condotto applicando le linee guida ministeriali. Ai beneficiari impegnati nelle attività, ricordiamo, è riconosciuta, tra le atre cose, la copertura Inail e la dotazione di dispositivi di protezione individuale obbligatori in materia di sicurezza sul lavoro, compresi quelli anti Covid. Ai soggetti assegnati ai Puc è infine garantita la formazione di base e specifica nei modi e nei termini previsti dalla normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro prima citata.