13.3 C
Foligno
venerdì, Maggio 3, 2024
HomePoliticaFoligno, il "no" all’intitolazione di un luogo pubblico a Gino Strada accende...

Foligno, il “no” all’intitolazione di un luogo pubblico a Gino Strada accende le polemiche

Pubblicato il 7 Ottobre 2021 10:08 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:46

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Nel weekend su il velo ad altre due liste a sostegno di Zuccarini

Sabato verrà inaugurata la sede della lista civica a sostegno del sindaco uscente di Foligno, poi domenica toccherà a Fratelli d'Italia

Foligno, ostetriche in centro per dialogare con la cittadinanza

In occasione della Giornata internazionale dedicata alla professione, le specialiste della Usl Umbria 2 racconteranno il loro ruolo in un periodo di cambiamento climatico, dispensando inoltre diversi consigli su varie tematiche

Mesi di insulti e aggressioni alla compagna: 31enne in carcere per maltrattamenti

Esasperata dalla situazione, la donna ha trovato il coraggio di chiedere aiuto alle forze dell’ordine: in suo soccorso gli agenti della polizia locale e del Commissariato di Foligno. In alcuni episodi le violenze sono avvenute anche alla presenza del figlio della vittima

La maggioranza di palazzo Orfini Podestà ha detto ‘no’ alla mozione per l’intitolazione di un luogo pubblico cittadino a Gino Strada. Si tratta, nel dettaglio, di quella presentata dai consiglieri comunali Rita Barbetti, Claudia Minelli e Giovanni Patriarchi del Partito Democratico, Luciano Pizzoni e Francesco Silvestri di Patto per Foligno e Mario Gammarota di Foligno 20/30. La bocciatura alla proposta del centrosinistra è arrivata nel corso del consiglio comunale di Foligno di martedì, con il voto contrario di Lega e Fratelli d’Italia e l’astensione di Forza Italia e Più in alto. Chiediamo di onorare la memoria di un grande uomo e medico – ha detto Barbetti presentando la mozione alla massima assise cittadina -, sono in discussione le nostre sensibilità ed umanità”. Le ha fatto eco Luciano Pizzoni che ha sottolineato “la nitidezza del messaggio di Strada ed il valore educativo del suo esempio. Abbiamo tutti urgente bisogno – ha aggiunto – di indicare questo modello di vita”. “L’approvazione di questa mozione – ha sottolineato Gammarota – sarebbe un importante passo verso la memoria di una persona che ha dato il cuore a tutti”. A parlare, dopo una fase di dibattito che ha visto latitare qualsiasi tipo di intervento, è stato Fantauzzi che, in sede invece di replica, ha detto di “valutare con positività la mozione”. Dopo di lui, il capogruppo della Lega: “Strada è stato sicuramente un uomo di valore – ha riferito Riccardo Polli – ma la sua opera, seppur grande, è stata sporcata dalla politica. Non riesco a dimenticare – ha proseguito – certe sue affermazioni sul tema dell’immigrazione e contro il governo gialloverde, perciò il voto sarà contrario”. “Strada non guardava in faccia nessuno – ha replicato Gammarota -, e la totale mancanza di dibattito in questa sede rappresenta una chiusura netta da parte vostra”. “Sono basita ed avvilita perché il dibattito è stato praticamente evitato”, ha detto Barbetti tacciando anche la maggioranza di “mentalità ristretta e mancanza di sensibilità, coraggio ed apertura al confronto”.

RITA BARBETTI – Mozione respinta, dunque, così come l’idea della stessa Dem di intitolare al fondatore di Emergency il futuro pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Battista” che deve essere ampliato. Ma la cosa a Rita Barbetti non è andata giù. “Per la città di Foligno – dice in altra sede – Gino Strada è morto due volte”. La bocciatura in consiglio è arrivata “evitando completamente la fase del dibattito e delle repliche. Davanti ai grandi uomini – conclude -, la fuga e il silenzio”.

FOLIGNO IN COMUNE – E sul “non-intervento” in fase di dibattito da parte della maggioranza, è intervenuto anche Foligno in Comune. “Evidentemente Gino continua a fare paura – dicono dal gruppo politico -, perché con il suo esempio ha mostrato che un altro mondo non solo è possibile, ma è anche necessario, se si vuole tutelare la dignità delle persone”. E ancora, “perché la sua prassi smonta l’assioma cinico della destra che vuole mostrare la solidarietà come una pratica ipocrita fatta da chi ne ha tornaconti. Perché ha portato una politica di pace – concludono -, laddove siamo soliti portare la barbarie della guerra”.

Articoli correlati