Due incidenti stradali causati dall’attraversamento di cinghiali a distanza di un paio d’ore e nella stessa zona. Quella di Campello di Clitunno dove, nel tardo pomeriggio di sabato 6 novembre, i conducenti di due diverse auto non hanno potuto far nulla per evitare l’urto con gli animali che improvvisamente hanno attraversato la carreggiata. A pesare, verosimilmente, nelle dinamiche, la non ottimale visibilità dettata dall’orario e dalla pioggia battente. Nel dettaglio, i due episodi sono avvenuti rispettivamente sulla Ss Flaminia ed un altro sulla parallela quattro corsie (Ss3): entrambi, come detto, all’altezza di Campello sul Clitunno. Al netto degli ingenti danni riportati dalle vetture, il bilancio dei due sinistri parla solo di tanta paura, giacché, fortunatamente, i passeggeri ne sono usciti illesi. In almeno uno dei due casi, ad intervenire sul posto sono stati i carabinieri di Campello. E proprio il comandante dell’Arma di Spoleto che comprende anche la stazione territoriale della stessa Campello, il capitano Teresa Messore, ha spiegato a Rgunotizie come quelli delle scorse settimane siano stati gli unici incidenti negli ultimi due mesi le cui segnalazioni sono giunte alla compagnia.
I NUMERI DELLA PROVINCIA – Di fatto, quello dei sinistri legati all’attraversamento di fauna selvatica è un argomento meritevole di attenzione. Se non altro per i 243 incidenti avvenuti nella provincia di Perugia dall’inizio dell’anno. Ad offrire questo dato è il Servizio gestione viabilità dell’Ente di piazza Italia. Stando al report in uscita dagli uffici provinciali ed aggiornato a metà ottobre, nel 2021 sono stati finora tre gli incidenti di questo genere a Foligno: al secondo posto, per numero, insieme a Gualdo Cattaneo, tra i comuni del comprensorio. Entrambi dietro a Nocera Umbra dove si sono fin qui registrati quattro sinistri causati dall’attraversamento di cinghiali ed altri animali selvatici. Più in basso, Montefalco con due incidenti e Campello sul Clitunno con uno (avvenuto, questo, a maggio e a cui, dunque, vanno sommati i due di sabato 6 novembre rimasti fuori dal report, ndr). Dalla Provincia fanno inoltre sapere che le richieste di risarcimento danni sin qui ricevute sono state 55 per un totale di oltre 76mila euro.
DIBATTITO IN REGIONE SUI RISARCIMENTI – Del tema risarcimenti si è discusso anche sul tavolo dell’assemblea legislativa dell’Umbria durante la seduta di question time del 26 ottobre. Un dibattito aperto dall’interrogazione del consigliere Simona Meloni. La dem, in quella sede, aveva chiesto se e quali interventi la Giunta intendesse mettere in campo per risolvere la questione e come farsene carico finanziariamente. Sì, perché a fronte del crescente numero di incidenti gravi e dell’aumento, quindi, delle richieste di risarcimento da parte degli automobilisti, Meloni aveva evidenziato come “la più recente giurisprudenza in materia ha individuato la responsabilità in capo all’ente competente a tutelare e controllare la fauna selvatica”. Di risposta, l’assessore ai trasporti, Enrico Melasecche, aveva ricordato che nel 2016 la stessa giurisprudenza aveva escluso la responsabilità dell’amministrazione regionale nei casi in cui non fosse stata dedotta e provata l’inosservanza di uno specifico obbligo incombente sulla Regione al fine di evitare l’incidente. “Da allora – aveva quindi spiegato Melasecche – non si è più provveduto al risarcimento dei danni in via amministrativa e per i gli stessi devono essere prodotte le domande in sede giudiziale”. È questo uno dei passaggi della risposta dell’assessore, tra le altre affermazioni che Meloni non ha esitato a definire “evasive”. Successivamente, la vicepresidente dell’assemblea legislativa ha dunque richiesto che palazzo Donini si adegui subito a quanto stabilito il 3 novembre dalla Suprema Corte. “Ovvero – ha detto la dem – che la responsabilità del risarcimento per danni cagionati dagli animali selvatici, come i cinghiali, vanno imputati alla Regione, in quanto è l’ente al quale spetta la funzione di emanare leggi oltre che di amministrare, programmare, coordinare e controllare le attività che riguardano la gestione della fauna selvatica”. Una sentenza che Meloni ha bollato come “storica” ed in virtù della quale, dice sempre il consigliere, “l’automobilista che ha subìto danni alla vettura dopo una collisione con un cinghiale potrà richiedere il risarcimento alla Regione che, al massimo, avrà la facoltà di rivalersi nei confronti degli enti delegati”.