La Regione Umbria prova a fare muro contro la pandemia ed in particolare contro la diffusione della variante Omicron, che si avvia a diventare predominante anche nel Cuore verde d’Italia con la sua alta contagiosità, seppur la pressione sul sistema ospedaliero resti bassa.
Nella seduta di quest’oggi (venerdì 31 dicembre), la giunta Tesei – su proposta dell’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto – ha infatti approvato tre diverse delibere, che riguardano, nell’ordine, il rafforzamento delle misure organizzative per le attività ospedaliere per la gestione dell’attuale fase pandemica, il potenziamento dell’offerta dei test per la ricerca di Sars-CoV-2 e il coinvolgimento dei medici in formazione specialistica nella campagna di vaccinazione anti Covid-19.
In particolare, il primo atto licenziato dalla giunta regionale prevede l’attuazione dello scenario 4 del Piano di gestione dei posti letto della rete ospedaliera per l’emergenza Coronavirus. E quindi, l’attivazione complessiva di 197 posti letto dedicati al Covid, di cui 72 all’ospedale di Perugia (10 di terapia intensiva) 52 in quello di Terni (6 di terapia intensiva), 30 all’ospedale di Città di Castello e 42 in quello di Foligno (20 di terapia semintensiva). In programma, inoltre, la messa a disposizione di 24 postazioni complessive, dedicate al Covid, nelle Rsa di Perugia e Terni. “Nel caso di ulteriore incremento di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva – ha commentato al riguardo l’assessore Coletto – si passerà allo scenario 5 del Piano, con una rimodulazione flessibile in relazione all’andamento pandemico e alle necessità di ricovero. L’aumento dell’offerta dei posti letto terapia intensiva – ha ricordato a questo proposito – è realizzata anche sfruttando i moduli esterni forniti dalla struttura commissariale”.
La seconda delibera, invece, è stata approvata per far fronte alle difficoltà riscontrate nel contact tracing, soprattutto nelle ultime settimane in cui si è registrata un’importante diffusione del contagio che ha visto una crescita esponenziale dei soggetti positivi al virus e dei contatti. Da qui la decisione di un coinvolgimento diretto dei laboratori privati, accreditati e autorizzati all’esecuzione del test molecolare nell’attività di testing dei soggetti presi in carico dal Servizio sanitario regionale. “Le Aziende sanitarie di competenza territoriale – ha spiegato a questo proposito Coletto – sono chiamate a stipulare con urgenza una convenzione con i laboratori privati, che rivestono, in questa fase, un ruolo specifico nella tutela della salute pubblica. La Giunta regionale – ha proseguito – ha stabilito l’applicazione della tariffa di 45 euro per il test molecolare con metodica rRT-PCR per Sars-CoV-2 e di 15 euro per il test antigenico”. Secondo quanto reso noto da palazzo Donini, inoltre, lo stesso Coletto ha proposto in Commissione Salute nazionale che “i test antigenici effettuati in farmacia debbano essere gratuiti non solo per gli studenti, come già previsto in Umbria, ma per tutti i cittadini, soprattutto quelli meno abbienti”. E proprio per consentire la ripresa regolare delle attività didattiche, su proposta questa volta dell’assessore Paola Gabiti, la giunta Tesei ha stabilito, a partire da domani (sabato primo gennaio) e fino al 12 gennaio prossimo, l’estensione del Programma di somministrazione di test diagnostici antigenici rapidi, su base volontaria e gratuita, per la identificazione di eventuali casi di positività agli studenti iscritti alla scuola secondaria di primo e secondo grado, statale e paritaria, e ai percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), svolti sia negli Istituti professionali statali, in regime di sussidiarietà, che nelle Agenzie formative autorizzate. I test potranno essere effettuati nelle farmacie private e pubbliche che hanno aderito all’accordo con la Regione Umbria.
Tornando ai documenti approvati su proposta dell’assessore Coletto, infine, questa mattina è stato dato l’ok anche allo schema del protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi di Perugia, la Regione stessa, e le Usl Umbria 1 e Umbria 2 per il coinvolgimento dei medici in formazione specialistica nella campagna di vaccinazione anti Covid-19 “al fine – fanno sapere dall’Ente di palazzo Donini – di aumentare al massimo le attività di vaccinazione, vera arma contro il contagio e la sua diffusione”.