In Umbria si procede in ordine sparso in vista del rientro a scuola fissato per lunedì 10 gennaio dopo il rinvio disposto dalla Regione con un’apposita ordinanza lo scorso martedì. Sebbene, infatti, si vada verso il ritorno in presenza delle attività scolastiche, così come stabilito dal Governo, c’è chi – tra i sindaci umbri e non solo – ha qualche perplessità. È il caso, ad esempio, del primo cittadino di Campello sul Clitunno, Maurizio Calisti, che proprio in virtù del “notevole incremento del numero dei casi positivi” e della “difficoltà del tracciamento dei contatti da parte della Usl Umbria 2” con un’apposita ordinanza ha disposto che da lunedì 10 a venerdì 15 gennaio le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado del comune si svolgano esclusivamente in Dad. Sospesi, invece – sempre fino al 15 gennaio prossimo -, i servizi socio-educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati. Una decisione che potrebbe essere condivisa anche da altri sindaci umbri, sebbene al momento non ci siano conferme su questo fronte. Un provvedimento che segue quello del sindaco di Spoleto, che aveva già annunciato la Dad fino al 15 gennaio. Dall’altra parte, c’è chi, invece, non ha dubbi sul rientro in classe lunedì, come nel caso dei sindaci di Trevi e Nocera Umbra, Bernardino Sperandio e Virginio Caparvi, che alla redazione di rgunotizie.it hanno confermato la regolare ripresa delle lezioni in presenza. C’è poi chi – e in questo caso si parla di una nutrita schiera di sindaci – si sarebbe appellato direttamente alla Regione Umbria perché si esprima sul ritorno in presenza di lunedì, dando così un indirizzo unico ai Comuni. Di certo c’è che la petizione lanciata a livello nazionale all’indirizzo del ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi, per chiedere uno slittamento di almeno 15 giorni prima del ritorno in classe ricorrendo nel frattempo alla Didattica a distanza, non è passata inosservata neppure in Umbria, anzi. Tra i circa 2mila dirigenti scolastici firmatari c’è, infatti, anche Mariella Marinangeli, alla guida del polo liceale “Mazzatinti” di Gubbio. “Ho firmato l’appello al ministro Bianchi e l’ho fatto convintamente” commenta. “Sebbene sia un diritto sacrosanto degli studenti frequentare la scuola in presenza – prosegue -, dobbiamo anche fare i conti con la mancanza di personale scolastico per motivi che vanno dalla positività virus alla quarantena, dalla malattia al congedo. Nell’impossibilità di sostituirli, a chi affideremo i ragazzi?”. Per Marinangeli, dunque, la soluzione ottimale sarebbe quella di rinviare il rientro a scuola in presenza di un paio di settimane, così da poter rallentare il contagio e “smaltire” il contact tracing. Garantendo, così, un ritorno in presenza più agevole e sicuro per tutti.
Scuole, in Umbria riaperture in ordine sparso. I presidi scrivono al ministro Bianchi
Pubblicato il 7 Gennaio 2022 17:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:24
L'aula di una scuola dell'infanzia
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