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Impennata di contagi, vertice all’ospedale di Foligno

Pubblicato il 9 Gennaio 2022 14:49 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:24

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“La collaborazione tra ospedale e territorio assume un ruolo strategico soprattutto in questo periodo di recrudescenza pandemica. Il rischio di sovraccarico degli ospedali va evitato per continuare a curare in modo appropriato le patologie non Covid”. A sottolinearlo è la Usl 2 dell’Umbria che, in una nota, descrive l’incontro che si è svolto nelle scorse ore all’ospedale di Foligno per capire quali strategie adottare in un momento critico rispetto all’impennata dei contagi da Covid-19. Tra le strategie da mettere in campo, secondo gli esperti, c’è quella di fornire, da parte dell’ospedale, un forte supporto alle strutture territoriali ed in particolare una stretta collaborazione con i medici di medicina generale e con le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). Come detto, il tema è stato oggetto di una riunione operativa di coordinamento tra ospedale e territorio di Foligno, per potenziare le sinergie e trovare percorsi semplificati rapidi. “Per concretizzare questa interazione – è stato affermato in apertura dei lavori – il Distretto (medici, infermieri, oss etc.) e i medici di medicina generale giocano un ruolo fondamentale per potenziare le terapia domiciliare Covid in stretta integrazione con le Usca”. All’incontro hanno preso parte i vertici aziendali della Usl Umbria 2, il direttore generale Massimo De Fino e il direttore sanitario Simona Bianchi, insieme al direttore del distretto di Foligno Paolo Tozzi e al direttore dell’ospedale di Foligno, Mauro Zampolini. Presenti anche i responsabili delle Unità operative mediche ospedaliere, di pronto soccorso e di rianimazione del “San Giovanni Battista”, insieme ai rappresentanti dei medici di medicina generale e delle Usca. Il dottor Mauro Zampolini ha introdotto la riunione sottolineando l’importanza di questa sinergia ospedale territorio applicata in modo semplice con una disponibilità diretta degli specialisti ospedalieri a supporto delle cure domiciliari anche allo scopo di limitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. “Per far questo – ha dichiarato – occorre una semplificazione dei canali della comunicazione, supporto diretto alle cure a domicilio e utilizzo più esteso della telemedicina”. Il direttore del presidio ospedaliero ha sottolineato infine come questa strategia sarà utile anche per il futuro, superata l’onda pandemica. Passando ai programmi specifici, il dottor Giuseppe Calabrò e il dottor Alessio Gamboni (Pronto Soccorso), hanno assicurato piena disponibilità per consulenze dirette (utilizzando anche l’infrastruttura di telemedicina) e di accessi a domicilio quando necessario. Il dottor Lucio Patoia (Medicina Interna) ha sottolineato l’importanza delle nuove cure a disposizione e la necessità di poterle somministrare più precocemente possibile. Il dottor Francesco Merante (Pneumologia) ha evidenziato come il progetto di supporto a domicilio è già definito e potrà essere attuato a breve in rapporto alle risorse disponibili. Per il dottor Giammichele Nicoletta (Rianimazione) risulta decisiva la diagnosi precoce di insufficienza respiratoria basata sul monitoraggio dell’ossigenazione ma anche sull’aumento della frequenza degli atti respiratori. Il dottor Paolo Tozzi, direttore del distretto di Foligno della Usl Umbria 2 ha garantito massimo impegno con tutti gli strumenti e le professionalità a disposizione per facilitare questi progetti operativi sottolineando le criticità e i rischi delle rsa per la diffusione del virus. “Le rsa e i centri di riabilitazione – ha affermato – andrebbero preservati il più possibile per poter accogliere pazienti dimessi precocemente e mantenere adeguata disponibilità di posti letto”. Anche le Usca, come detto, saranno parte attiva del percorso. I rappresentanti della struttura territoriale hanno posto l’accento sulla necessità di aumentare il numero dei colleghi formati per l’esecuzione di ecografie a domicilio, al fine di estendere e rendere più efficace l’operatività di tale organizzazione. I medici di medicina generale, rappresentati nell’occasione dalla dottoressa Letizia Marzola, hanno sottolineato l’importanza di rafforzare questo rapporto diretto e operativo. Hanno chiesto anche una semplificazione delle procedure operative per aumentare il tempo dedicato alla cura. La dottoressa Simona Bianchi, direttore sanitario della Usl Umbria 2 ha messo in evidenza l’importanza di questa riunione operativa di coordinamento e sulla integrazione ospedale – territorio “per gestire in modo appropriato – ha dichiarato – l’onda pandemica che ci aspettiamo in crescita per le prossime settimane”. Ha concluso i lavori il direttore generale dell’azienda sanitaria, dottor Massimo De Fino, che si è congratulato per l’iniziativa che cerca di concretizzare ancora di più, con soluzioni pratiche che verranno immediatamente messe a punto e attivate, l’integrazione ospedale-territorio. “È questo un elemento fondamentale – ha concluso il manager sanitario – non solo in questa fase pandemica ma anche nel prossimo futuro quando saremo chiamati a fornire il nostro contributo per implementare il Piano sanitario regionale”.

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