Lieve diminuzione dei nuovi casi di Covid-19 in Italia. È la fotografia scattata dalla Fondazione Gimbe nell’ultima settimana. Il monitoraggio, riferito al periodo che va dal 19 al 25 gennaio, riporta un calo del 3,7% con uno scarto di oltre 45mila nuovi contagi: da 1.243.789 della settimana precedente si è infatti passati a 1.197.970 dell’ultima. Non è così, però, in tutto lo Stivale. Sono solo 9, infatti, le regioni in cui si assiste ad una riduzione dei nuovi positivi, mentre cresce nelle restanti 12. Compresa l’Umbria, dove l’incremento è comunque contenuto, pari allo 0,7%. Ancora in calo, però, l’incidenza: se la scorsa settimana era di 3.036 casi su 100mila abitanti in tutto il Cuore verde d’Italia, ora risulta di 2.828. A livello nazionale, invece, il dato è di 4.509. Sono 51 le province in cui l’incidenza supera i 2mila casi per 100mila abitanti. Questione che non riguarda, però, la nostra regione, dal momento che nei due capoluoghi di Perugia e Terni risulta rispettivamente di 1.593 e 1.425.
Resta alta la pressione sugli ospedali. A confermarlo Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe. “I posti letto occupati da pazienti Covid in area medica – spiega a questo proposito – aumentano seppure più lentamente, con un +3% rispetto alla scorsa settimana, mentre – aggiunge – si registra una lieve flessione in terapia intensiva con un -1,4% rispetto ai sette giorni precedenti”. Entrando nel dettaglio della situazione nazionale, il tasso di occupazione in area medica risulta del 30,6% e del 17,6% in area critica. Tutte le regioni superano la soglia del 15% in area medica, con la Valle d’Aosta che raggiunge addirittura il 53,1%. In Umbria la percentuale di saturazione è del 29,3%. Per quanto riguarda, invece, la rianimazione, in tutta Italia si supera il limite massimo del 10%, con la sola eccezione di Basilicata, Molise e Umbria. Nel Cuore verde d’Italia, infatti, l’occupazione è all’8,1%.
Sul fronte vaccinale la copertura con ciclo completo è dell’80,1% a livello nazionale, mentre in Umbria si attesta all’81,1%. Con sola prima dose, invece, del 4,1% nel primo caso e del 3,6% nel secondo. Per quanto riguarda, invece, le dosi “booster”, con una copertura dell’81,6% l’Umbria si classifica al terzo posto tra le regioni italiane, preceduta solo da Valle d’Aosta (86,7%) e Piemonte (84,5%). La media nazionale è invece del 78,8%. Infine la vaccinazione pediatrica. Nella fascia 5-11 anni la nostra regione ha raggiunto il 19,1% di prime dosi e l’8,8% di cicli completi contro un dato nazionale rispettivamente del 20,3% e del 9,1%.