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Taglio dei servizi all’ex Onpi, la Cgil: “Chiederemo il ripristino all’Usl”

Pubblicato il 7 Marzo 2022 09:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:15

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Non di sola assistenza sanitaria vivono gli anziani ospiti delle case di riposo, ma anche di servizi di natura sociale. Servizi di cui, però, gli utenti di casa Serena (ex Onpi) di Foligno, saranno costretti a fare a meno, se non del tutto comunque in buona parte. “Perché – aveva spiegato negli scorsi giorni Maria Nazzarena Bastioli, presidente della Nuova Società Cooperativa Sociale, che da 35 anni opera nelle residenze per anziani con servizi di animazione – dal primo marzo scorso l’Usl Umbria 2 ha stabilito di apportare riduzioni sostanziali”.

In poche parole, così come denunciato da Bastioli, l’azienda sanitaria locale avrebbe operato “tagli del 50% degli interventi riabilitativi e socio-relazionali che quotidianamente venivano realizzati dall’equipe professionale delle animatrici”. Un provvedimento che va a colpire, dunque,  “gli anziani non autosufficienti e fragili, che – prosegue Maria Nazzarena Bastioli – saranno costretti a trascorrere gran parte delle loro giornate senza alcun tipo di occupazione che li veda coinvolti in un ricco programma di attività creative, occupazionali, di stimolazione cognitiva e laboratoriali, come avvenuto ininterrottamente da tantissimi anni”.

Due le conseguenze: da un lato, come detto, il venir meno di attività destinate agli anziani con tutto ciò che comporta, in termini di disagio, anche per la “cittadinanza e le famiglie di coloro che sono inseriti nei servizi residenziali e semiresidenziali”; dall’altro, invece, il problema occupazionale per la gran parte degli operatori, “che – conclude la presidente della cooperativa – dopo ben 35 anni di professione si ritrovano a non poter svolgere più il loro lavoro che nel corso degli anni ha prodotto risultati eccellenti di gradimento da parte dei dirigenti delle strutture, sia sanitari che sociali,, dei familiari degli ospiti e del contesto sociale ed istituzionale in cui sono ubicate le residenze”. 

Situazione che ora vede scendere in campo anche lo Sai Cgil con il segretario generale, Mario Bravi, e quello folignate Massimo Venturini. “Togliendo i servizi di socializzazione degli anziani non autosufficienti – spiegano i due sindacalisti – si lede la loro dignità, incrinando la loro identità di persona. Forse la Usl 2 non lo sa – proseguono – ma una persona è tale se ha spazi di relazione e di interlocuzione con gli altri. E gli anziani non autosufficienti – continuano Bravi e Venturini – sono persone e non pacchi da spostare e su cui risparmiare”.

Dallo Spi Cgil sottolineano, inoltre, come il Pnrr preveda negli obiettivi 5 e 6 di potenziare gli interventi e i servizi a favore degli anziani non autosufficienti. “Nel caso di Foligno si fa esattamente il contrario – insistono i due sindacalisti – si tagliano i servizi, invece di potenziarli. Chiederemo conto alla direzione dell’Usl2 di questa situazione – annunciano dunque Bravi e Venturini – e faremo in modo che si ripristini da subito la situazione precedente, sicuri che gli anziani non autosufficienti hanno bisogno di più, e non di meno, di servizi di qualità”.

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