Nella settimana che va dal 13 al 19 aprile è stata registrata una netta discesa dei contagi Covid in Italia seppur accompagnata da una sensibile flessione (del 20%) dei tamponi effettuati. Lo dice la Fondazione Gimbe che, attraverso il solito monitoraggio settimanale, rileva, oltre alla diminuzione dei decessi (-7,3%), un calo dell’8,9% delle terapie intensive occupate nel Bel Paese. Il tutto mentre rimangono sostanzialmente stabili i ricoveri ordinari. Numeri alla mano, i nuovi casi sono passati dai 438.751 del precedente bollettino ai 353.193 attuali, con una generale discesa in tutte le regioni.
Non fa quindi eccezione l’Umbria, dove negli ultimi sette giorni si è assistito ad un calo del 18,2% dei nuovi casi che conferma un trend in miglioramento. Una variazione di poco inferiore a quella registrata a livello nazionale del -19,5%. Nel Cuore verde d’Italia i casi attualmente positivi per 100mila abitanti si fermano a quota 1.418 (erano 1.594 la settimana precedente), sotto la media nazionale di 2.026 e ben distante dalla Basilicata, maglia nera con 4.912 positivi per 100mila abitanti. Le due province umbre, però, continuano a figurare nell’elenco di quelle con incidenza superiore a 500 casi per 100mila abitanti seppur con valori al ribasso: un elenco fatto, al 19 aprile, di 72 province. Durante l’ultima settimana, infatti, a Perugia si sono contati 779 nuovi casi per 100mila abitanti: giù del 18% rispetto ai 950 del precedente report. A Terni i nuovi casi sono stati invece 603, in calo del 22,2% contro i 775 della settimana prima.
Resta alta l’attenzione negli ospedali umbri, soprattutto sul versante dei ricoveri ordinari: l’occupazione dei posti letto in area medica, infatti, è al 36,9%. Nessuno fa peggio: staccate la Calabria, al secondo posto con un 29%, e la saturazione media nazionale ferma 15,8%. Diverso il discorso per i posti in terapia intensiva, occupati in Umbria al 3,5%, quando la media italiana è del 4,5%.
Alla voce vaccini, la nostra regione si piazza al settimo posto per popolazione vaccinata pari all’85%: sopra la media nazionale ferma all’84,1% ma distante da Puglia e Toscana, ai primi posti con circa l’87% di copertura. Per quanto riguarda le terze dosi, la regione scivola al decimo posto con un tasso di copertura all’84,4%, comunque superiore al dato italiano all’83,9%. Rimanendo in tema immunizzazioni, Gimbe stima che in tutto lo Stivale la quarta dose sia stata somministrata solo a un immunocompromesso su 10.
E intanto arriva il monito proprio del presidente della Fondazione: “Con l’attuale livello di circolazione del virus – dice Nino Cartabellotta –, abolire l’obbligo di indossare la mascherina nei locali al chiuso è una decisione molto avventata”.