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Screening della cervice uterina, la Usl 2 rassicura: “A Foligno nessuna chiusura”

Pubblicato il 7 Settembre 2022 13:25 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:41

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“Nessun servizio di prevenzione oncologica e di tutela della salute della donna, tantomeno quello dello screening della cervice uterina è stato chiuso”. A dirlo è la direzione della Usl 2 dell’Umbria, che risponde all’allarme lanciato nelle scorse ore a Foligno dal consigliere comunale del Partito democratico, Rita Barbetti. “A causa di fattori contingenti e imprevedibili – spiega il direttore della struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Foligno, il dottor Fabrizio Damiani – si sono verificate contemporaneamente tre maternità e due malattie gravi, protratte per mesi, che hanno sottratto al servizio cinque dirigenti medici. Come direttore della struttura complessa – prosegue il dottor Damiani – ho ovviato alle criticità integrando il personale medico di Foligno con quello di Spoleto, consentendo le attività del reparto e della sala parto che sono prioritarie”. Stando a quanto riferisce la Usl 2, le attività relative allo screening cervicale sono state quindi mantenute ridistribuendo le due sedute colposcopiche, una a Foligno e una a Spoleto, ottimizzando le risorse a disposizione e permettendo così ai medici di lavorare in sala parto, in tutta sicurezza. Il numero delle pazienti dello screening trattate è lo stesso di prima, non vi è stata alcuna riduzione né ridimensionamento delle prestazioni. “Tra l’altro – prosegue il primario di Ostetricia e Ginecologia – molte delle pazienti che afferiscono al servizio provengono dalla Valnerina e dallo Spoletino e con tale organizzazione hanno subito minori disagi negli spostamenti”. Infine, la direzione della Usl 2 torna a parlare dell’integrazione tra gli ospedali di Foligno e Spoleto, sottolineando come sia confermato “l’impegno per l’effettiva attuazione del progetto, puntando sull’ottimizzazione delle risorse umane e professionali a disposizione, ponendo la massima attenzione, in via prioritaria ed esclusiva, ai bisogni dell’utenza e ripristinando appieno le attività non appena rientreranno in servizio i dirigenti medici attualmente assenti”.

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