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Ciclovia Argentario-Civitanova, l’Umbria presenta il progetto di fattibilità

Pubblicato il 8 Settembre 2022 08:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:41

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La Regione Umbria ha presentato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione del tratto della ciclovia nazionale Monte Argentario-Civitanova Marche che nel Cuore verde d’Italia si snoderà per oltre 200 chilometri tra il comune di Fabro e la frazione montana di Colfiorito, in corrispondenza con la chiesa di Plestia, attraversando i territori di Orvieto, Todi, Perugia, Assisi e Foligno. Il documento è stato trasmesso al Ministero per le infrastrutture e le mobilità sostenibili, insieme alla richiesta di un contributo di 20 milioni di euro. La ciclovia, di cui al momento è finanziato il solo tratto umbro, intercetterà orizzontalmente la Ferrovia centrale umbra, in via di riapertura totale e di valorizzazione turistica con il Progetto Pinqua, ma anche la ciclabile Assisi-Spoleto oltre a molti Cammini e sentieri di assoluta valenza paesaggistica, storica ed artistica. Secondo quanto reso noto dall’assessore regionale Enrico Melasecche, la ciclovia rappresenta un importante asse della rete ciclabile nazionale, fungendo da collegamento con le altre due ciclovie, Tirrenica e Adriatica, in corso di realizzazione lungo le rispettive coste. Tra le Regioni interessate dal tracciato (Marche, Toscana e Umbria) è in corso, inoltre, la stipula di un protocollo d’intesa che sancisce l’interesse comune alla realizzazione della ciclovia, impegnando ciascuna amministrazione a operare per il reperimento delle risorse, così che a stretto giro si possa effettivamente giungere alla realizzazione dell’intero percorso. “Attendiamo che il Ministero assegni le risorse finanziarie – ha quindi commentato Melasecche -, così da procedere alla redazione dei successivi livelli di progettazione, confidando di appaltare i lavori entro il 2023”. L’assessore umbro ha poi sottolineato “le enormi difficoltà con cui è stato predisposto il progetto”. Ad oggi, infatti – così come spiegato da Enrico Melasecche, “la sezione ‘Infrastrutture per la mobilità sostenibile’ conta del solo titolare, attendendo da tempo il reintegro di almeno due tecnici indispensabili per completare la rete regionale delle ciclabili così da affrontare e risolvere inoltre il problema della manutenzione dell’intera rete regionale in condizioni di crescente degrado – ha quindi concluso – oltre alla riorganizzazione dei Cammini e sentieri”.

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