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Tpl, prosegue la guerra tra Regione, Filt Cgil e Faisa Cisal

Pubblicato il 2 Ottobre 2022 10:10 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:36

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Non c’è modo di ricucire il profondo strappo tra la Regione Umbria e le sigle sindacali di Filt Cgil e Faisa Cisal sul fronte del trasporto pubblico locale. A dirlo sono le salde posizioni dietro cui le parti si sono trincerate e rispetto alle quali non sembrano intravedersi segni di cedimento, tutt’altro. E così la guerra va avanti. Una guerra che si è inasprita proprio negli scorsi giorni, a margine dell’incontro di giovedì tra l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche – affiancato dal direttore regionale Stefano Nodessi e dal dirigente del Servizio, Leonardo Naldini – e i rappresentanti di Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Tpl e Orsa Trasporti. Vertice che, come detto, non ha visto seduti al tavolo Filt Cgil e Faisa Cisal, nonostante la richiesta di intercessione al prefetto di Perugia, Armando Gradone.

Alla vigilia del confronto, infatti, Ciro Zeno (Filt Cgil Umbria) e Christian Di Girolamo (Faisa Cisal Umbria), avevano spiegato di aver ricevuto rassicurazioni affinché le due organizzazioni sindacali fossero convocate all’incontro. Nonostante, infatti, l’appello accolto dal prefetto Gradone a “ripristinare corrette relazioni tra le parti”, le porte della sede di piazza Partigiani sono rimaste chiuse a Filt Cgil e Faisa Cisal.

Chiusura che le due sigle sindacali hanno bollato “come un grave strappo democratico, non solo nei confronti delle nostre organizzazioni sindacali, maggioritarie nel settore, ma soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori del Tpl umbro che avevano mandato un chiaro messaggio alla Regione con la massiccia adesione allo sciopero del 16 settembre, che è stata, lo ribadiamo, vicina all’80% del personale”. Per Zeno e Di Girolamo “gravissima” la decisione di “proseguire sulla strada della divisione e dell’esclusione di chi non è d’accordo”. Così come “altrettanto gravi” sono state definite le “accuse di avanzare proposte illegali”.

Un riferimento, questo, alle dichiarazioni rilasciate da Enrico Melasecche a conclusione del vertice dello scorso giovedì. Dopo aver apostrofato come “molto franco” l’incontro con i rappresentanti di Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Tpl e Orsa Trasporti, l’assessore regionale ai trasporti aveva spiegato come la richiesta di un’unica gara per la gomma estesa all’intera Regione da parte di Cgil e Cisal fosse “irricevibile, perché – ha dichiarato – illegale oltre che costosissima per le casse regionali e di quelle dei Comuni. Se la Regione accedesse a quella che sta diventando una vera a propria prepotenza – aveva proseguito – avrebbe un maggior costo di 90 milioni in nove anni e 27 milioni per i servizi aggiuntivi dei Comuni”.

Per quanto riguarda la posizione dei lavoratori, poi, Enrico Melasecche ha ribadito come “a differenza di quanto continuano a dichiarare i sindacati che hanno indetto lo sciopero con intenti palesemente di strumentalizzazione politica, (peraltro con adesione inferiore al 40%) – ha concluso l’assessore Melasecche -, non solo non vedranno neanche un solo licenziamento ma avranno la garanzia di una clausola sociale rafforzata, come risulta dal verbale dell’incontro che abbiamo tutti sottoscritto”.

“Basta con le falsità” è stata la replica di Filt Cgil e Faisa Cisal, che hanno poi aggiunto: “La normativa (dl 50/2017) non impone affatto la soluzione tanto cara all’assessore, visto che, pur sollecitando l’articolazione dei bacini in più lotti, specifica al contempo che ‘va tenuto conto delle caratteristiche della domanda’ e che possono esserci ‘eccezioni motivate da economie di scala proprie di ciascuna modalità e da altre ragioni di efficienza economica’”. 

Netta, quindi, la rottura tra le parti, che apre di fatto la strada a nuove mobilitazioni. “A fronte di questo ennesimo comportamento scorretto, ingiurioso e antidemocratico – hanno concluso Zeno e Di Girolamo – sono pronte a riprendere la mobilitazione. È l’unico strumento rimasto alle lavoratrici e ai lavoratori del Tpl per far sentire la propria voce: in mancanza di una convocazione immediata e di una ricomposizione del tavolo, siamo pronti a proclamare un nuovo sciopero del Tpl già nel mese di ottobre”. 

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