Il Gruppo Bazzica di Trevi incrementa ancor più il suo impegno nell’ambito dell’economia circolare. Specializzata nella trasformazione del polistirolo e del polipropilene espanso per produrre imballaggi per il settore industriale e delle costruzioni, l’azienda, a partire da questo novembre, ha infatti ampliato la gamma dei manufatti prodotti con materiali provenienti dal riciclo del polistirolo. Una filiera interamente controllata e certificata che godrà del marchio “Plastica Seconda Vita” sviluppato dall’Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo (Ippr), di cui l’azienda trevana è socia. Oltre duecento gli articoli certificati, dai manufatti per l’edilizia ai prodotti tecnici da imballaggio per il trasporto di beni. E in tutti sarà presente la materia prima seconda in polistirolo che deriva direttamente dalla trasformazione delle quasi 300 tonnellate all’anno di rifiuto che l’azienda intercetta attraverso la Piattaforma integrata per polistirolo espanso. La certificazione ottenuta, in particolare, renderà maggiormente visibili e più facilmente identificabili i manufatti in polistirolo contenenti materiali da riciclo in tutti i mercati in cui Bazzica ha un business diretto. Tra l’altro, il marchio “Plastica Seconda Vita” è espressamente citato nei decreti che riportano i Criteri ambientali minimi per il Green Public Procurement come mezzo di verifica della conformità del contenuto di plastica riciclata.
“Con questa certificazione – commenta il presidente di Bazzica Srl, Paolo Bazzica – raggiungiamo uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi: quello cioè di realizzare tutte le nostre produzioni con percentuali sempre maggiori di materiale riciclato, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2 fossile in atmosfera e, contemporaneamente, offrire un servizio alla nostra comunità raccogliendo e riciclando i rifiuti del territorio in cui operiamo”. Bazzica evidenzia infine come la realtà da lui guidata possa considerarsi a pieno titolo un’azienda dell’economia circolare, “in quanto – spiega – siamo sia riciclatori che trasformatori, contribuendo fattivamente al raggiungimento di uno degli obiettivi dell’agenda 2030 che riguarda produzione e consumo responsabili”.