In arrivo uno sportello di ascolto a Foligno per la Fondazione umbra contro l’usura. L’ente cambia nome e a Foligno il suo presidente Fausto Cardella annuncia la nuova denominazione: “Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura”. Una notizia doppia, che giunge in occasione della presentazione della convenzione tra la Fondazione e la BCC Banca dei Sibillini, in rappresentanza della quale è intervenuto il presidente Stefano Tolomeo.
Cardella in conferenza stampa – alla presenza del sindaco Stefano Zuccarini – ha ringraziato il primo cittadino “perché ha voluto impegnarsi sul ruolo potenziato della Fondazione, che cambia nome per sottolineare le esigenze di prevenzione, specificando che non sia necessario avere avuto contatto con l’usura per poter chiedere aiuto. “Lo sviluppo dell’attività della Fondazione guarda a tutta l’Umbria – ha detto Cardella – e non si ferma a Perugia. Foligno è la prima città, e sono felicissimo di dirlo, disponibile a darci un punto d’ascolto, per offrire ai cittadini maggior possibilità di accesso e di conoscenza della Fondazione nella massima riservatezza; spero che altri Comuni seguano l’esempio di Foligno”. In questo contesto si inserisce la collaborazione con la BCC dei Sibillini: “Il rapporto con le banche convenzionate – ha affermato Cardella – è fondamentale: la Fondazione favorisce l’accesso al credito fornendo garanzie a chi non può, ma per fare questo è necessaria un’intesa con la banca. La BCC dei Sibillini su Foligno ha una presenza particolare sul territorio, che per noi è molto importante”.
Il sindaco Zuccarini ha parlato di una “giornata importante, che segna un momento fondante per la presenza su Foligno della Fondazione per la prevenzione dell’usura. Occorre prevenire le condizioni che portano le persone a rivolgersi a potenziali usurai e a prevenire le cause che possono portare chiunque a divenirne vittima, per una serie di concause che messe insieme possono determinare la crescita del fenomeno sul territorio. Avere su Foligno, come scelta precisa dell’Amministrazione, un punto d’ascolto anonimo in una sala collocata nella ex Pretura, sede del Giudice di Pace, in piazza San Francesco, significa avere un presidio dove i cittadini saranno sicuri di trovare personale competente nella massima riservatezza: non vogliamo che ci siano timori nell’avvicinamento a questa struttura”. “Marco Cesari – ha detto Zuccarini – è il delegato dell’Amministrazione comunale nel consiglio della Fondazione con cui è intercorso sempre un rapporto di collaborazione stretta e sarà referente dello sportello”. Il sindaco ha concluso con un grazie particolare alla BCC dei Sibillini “per l’attenzione al territorio in un momento di grande disimpegno dei grandi gruppi bancari. Ci tengo a sottolineare – ha specificato in riferimento alle chiusure di molti sportelli bancari sul territorio – che un bancomat non è la stessa cosa di uno sportello bancario”.
“Avere un punto fisico in città con un referente nella persona di Marco Cesari, volontario che dedica il suo tempo a questa attività, è per noi un balzo in avanti e una soddisfazione notevole: sapere che c’è qualcuno in un’altra grande città umbra a contrastare il rischio di usura è motivo di forte gratitudine”. Così Cardella, che ha annunciato il progetto “caro bollette”: 120mila euro dalle disponibilità della Fondazione a beneficio di 140 famiglie. “Aiutare le famiglie del territorio in difficoltà – ha detto il presidente della BCC dei Sibillini, Stefano Tolomeo – è sempre stata la nostra mission. La banca dei Sibillini nata nel 1921 a Casavecchia con il nome cassa rurale ‘L’agricola’ dopo 100 anni (e ci ripromettiamo di festeggiare il 102° anno a Foligno) è molto solida e – ha precisato Tolomeo – ha sempre aiutato la gente in difficoltà. Una volta era facile, oggi è molto più difficile. La Fondazione è estremamente importante per riuscire a dare questa garanzia di aiuto, offrendo alla banca la possibilità di affrontare situazioni difficili”.
Il direttore della sede di Foligno della BCC dei Sibillini, Miro Carilli, ha parlato della “desertificazione bancaria” sul territorio: la base per il dilagare del fenomeno dell’usura in città. Entrando poi nel dettaglio del protocollo d’intesa: i destinatari saranno le persone fisiche come cittadini ma anche piccole e micro imprese in difficoltà finanziaria, previa valutazione degli organi della Fondazione. Persone alle quali sarebbe precluso l’accesso al credito, basato solo su numeri e banche dati. Il raggio d’azione comprende Foligno ma anche Nocera Umbra, Valtopina, Spello, Bevagna, Montefalco, Trevi e Sellano “e ci siamo riservati eventuali ‘fuori zona’ – specifica Carilli – per casi particolari. I finanziamenti avranno una cifra minima e una massima con tassi concordati. “Adesso stanno salendo senza controllo ma il protocollo ne prevede il congelamento perché l’aiuto – ha detto – non si dà con tassi di mercato, anzi, anche rimettendoci qualcosa, e soprattutto a spese zero: così hanno scelto gli organi direzionali, per un lavoro di istruttoria che, vi assicuro, non è facile”.
La valutazione sarà dunque della Fondazione e qualora il richiedente abbia i requisiti questa invierà alla banca alla richiesta e la banca valuterà tutti gli elementi – oggettivi e soggettivi – arrivando a una delibera, e poi ad un atto, le cui somme saranno destinate al pagamento dei debiti pregressi ai creditori della persona o della società richiedente.
“Speriamo che l’esempio di Foligno, che ha messo a disposizione risorse e mezzi per la possibilità di una presenza strategica della Fondazione in città, sia seguita da altri Comuni umbri” questo l’auspicio del presidente Cardella.