Alberghi e bed and breakfast sold out a Foligno per Capodanno. È la fotografia che emerge a poche ore dalla fine del 2022. “Gli alberghi sono tutti al completo” fanno sapere gli addetti ai lavori, sottolineando come siano tanti i turisti che hanno deciso di trascorrere gli ultimi giorni dell’anno in Umbria. E Foligno, come detto, non fa eccezione. Un trend che conferma quella che, di fatto, è ormai una certezza. Sì, perché il Cuore verde d’Italia da sempre è tra le mete preferite a Capodanno. Anche se, rispetto al passato, qualcosa è cambiato. Se prima, infatti, la permanenza oscillava tra i tre e i quattro giorni, in questo 2022 si arriva massimo a due. Segno che, su questo fronte, occorre invertire la rotta, incentivando soggiorni più lunghi.
Intanto, però, sorridono gli albergatori e altrettanto fanno i titolari delle strutture extralberghiere. Positivo il bilancio, infatti, anche per Francesco Piermarini, presidente dell’associazione B&B “Nel Cuore verde dell’Umbria”, che parla di un “territorio molto gettonato nel periodo di Capodanno, anche negli anni di maggiore sofferenza”. Ma come spiegato da Piermarini, in questo 2022 ad andare bene è stato, di fatto, tutto il mese di dicembre. “Abbiamo iniziato con il ponte dell’Immacolata e siamo andati avanti nelle settimane successive” ha dichiarato, facendosi portavoce della soddisfazione degli altri colleghi. “La Regione ha fatto un buon lavoro in termini di promozione turistica quest’anno” ha quindi proseguito, guardando però anche al 2023 ormai alle porte. Diverse le novità in arrivo per l’associazione B&B “Nel Cuore verde dell’Umbria” in vista del nuovo anno, a cominciare dalla volontà di organizzare entro il prossimo mese di febbraio un convegno in cui parlare di turismo sì, ma legato all’enogastronomia e coinvolgendo tutti i Comuni del comprensorio. Per Francesco Piermarini un punto di partenza per ridisegnare la promozione del territorio e richiamare nuovi turisti.
In attesa, dunque, di dare il là al nuovo anno, l’Umbria e il Folignate chiudono il 2022 con “importanti segni di vitalità” sul fronte turistico. A dirlo è uno studio realizzato dall’Agenzia Umbria Ricerche, che ha confrontato il periodo luglio-ottobre 2022 con gli anni precedenti, partendo dal 2019 e andando a ritroso fino al 2014. Esclusi, invece, il 2020, il 2021 e la prima parte del 2022, “quando la paura del virus, in aggiunta alle limitazioni di ordine sanitario – si legge nel report -, continuava a frenarci e non ci rendeva completamente liberi di programmare le nostre vacanze”. Entrando nel dettaglio dello studio, l’Aur sottolinea come nel periodo che va da luglio a ottobre scorso sul fronte degli arrivi “sembra che il settore abbia ingranato la marcia”, facendo registrare una variazione del 6,5% rispetto al 2019. Buono anche il dato delle presenze, ossia il numero delle notti trascorse dai clienti nelle strutture ricettive: in questo caso si è assistito ad un +14% se paragonato al 2019. Guardando ai comprensori, sui dodici di cui si compone l’Umbria, solo due hanno fatto registrare una lieve flessione negli arrivi: il Tuderte con un -2,9% e l’Orvietano con un -2%. Per quanto riguarda, invece, il Folignate-Nocera Umbra nel quadrimestre luglio-ottobre 2022 si è assistito ad un incremento degli arrivi del 10,4% e delle presenze del 17,7%.