È con un nuovo importante traguardo che si è aperto il 2023 de La Semente. La cooperativa agricola sociale a Limiti di Spello ha infatti assunto un ragazzo con spettro autistico: si chiama Nicolas e, dopo aver appunto messo la firma su quello che per lui è il primo contratto di lavoro, è dunque diventato a pieno titolo un lavoratore della cooperativa e sarà impiegato nel comparto agricolo in cui la stessa lavora da diversi anni. “È per noi un nuovo grande traguardo – ha sottolineato il legale rappresentante della cooperativa, Andrea Tittarelli, – dopo altre quattro esperienze inerenti a persone con sindrome dello spettro autistico che abbiamo inserito al lavoro all’interno delle attività de La Semente e di Imprese Profit, come Cantine Di Filippo, adeguatamente sensibilizzate e formate”. Si parla, in particolare, di una situazione “che fino a dieci anni fa in tutt’Italia non conosceva questa opportunità”. Un nuovo successo, insomma, per questa impresa, spin-off di Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) Umbria. Sì, perché, quando quindici anni fa fu disegnato il progetto per l’inserimento lavorativo in agricoltura sociale, originato dal centro diurno per giovani adulti autistici situato sempre nelle campagne di Spello, uno degli obiettivi a cui associazione e “coltivatori di intenti” de La Semente miravano era proprio quello di integrare all’attività produttiva in campo agricolo i servizi occupazionali per soggetti svantaggiati.
E Nicolas ha avuto l’opportunità di iniziare a lavorare in questo contesto grazie al progetto Open Farms – di cui Angsa Umbria e La Semente sono stati partner -, finanziato dal Piano di sviluppo rurale della Regione Umbria tramite fondi europei. Il ragazzo, dopo appunto Open Farms, ha dimostrato nel tempo grandi capacità, tanto manuali quanto comportamentali, riuscendo così ad aggiudicarsi una borsa lavoro. Ottenuta, questa, grazie al supporto dell’Asl locale di Foligno che da anni crede nel progetto La Semente. Da qui, Nicolas ha intrapreso dunque da protagonista un percorso strutturato, lungo il quale non è mancata la presenza di operatori professionisti, come il suo tutor, Tommaso Giubboni, e Lucrezia Taralla, che ha affiancato l’inserimento del giovane durante il servizio civile. A non mancare, chiaramente, a supporto di Nicolas, la supervisione della direzione della cooperativa.
“Un’altra grande riprova – ha commentato poi Tittarelli – che ci ricorda come un sistema composito in grado di coinvolgere il sistema sanitario e l’ambito cooperativo, nel nostro caso anche il mondo profit, possa produrre benessere sociale e – ha aggiunto – garantire sia la cura di soggetti con gravi difficoltà, ossia coloro che dato il livello di compromissione sono presi in carico a lungo termine nel centro diurno semiresidenziale, sia l’autonomia di persone che, pur nella disabilità, riescono a esprimere alte capacità, ossia i lavoratori svantaggiati”.