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Foligno, buona la partenza dei saldi ma per i commercianti vanno posticipati

Pubblicato il 12 Gennaio 2023 12:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:18

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Abbigliamento, pelletteria, calzature. Come stanno andando a Foligno i saldi invernali iniziati una settimana fa? Lo abbiamo chiesto ad alcuni commercianti del centro storico, raccogliendo le loro voci e sensazioni per capire anche, tra le altre cose, se la stagione dei prezzi scontati sfoggia ancora un certo appeal sul cliente oppure no. Così come per sapere cosa pensino rispetto alla funzionalità o meno di farli partire – come ormai succede da anni – sul finire delle festività natalizie. Per intenderci, quest’anno in Umbria il periodo degli sconti è cominciato il 5 gennaio, per terminare poi il 5 marzo.

“Per ora alti e bassi”, racconta Massimiliano Tiburzi, titolare di The Shop, parlando di “pochi ingressi ma ben mirati”. “È sempre più difficile far entrare le persone – prosegue – e con questi rincari generalizzati c’è chi deve pagare le bollette e pensare alla spesa piuttosto che a comprarsi un vestito”. Esercente critico poi sull’utilità dei saldi stessi: “Non servono più a niente e non hanno più l’attrattiva di un tempo – dice -, oggi come oggi i commercianti sono costretti ad applicare un minimo di scontistica praticamente tutto l’anno. Si potrebbe almeno pensare di farli partire nella seconda metà di febbraio”. Ma per Tiburzi molto dipende anche dalla “‘moria’ generale di alcune parti del centro, tra l’altro – osserva – difficile da interpretare”: “Ci sono vie che sono interessanti per lo shopping ed altre no – spiega in ultima analisi -, a Foligno c’è un problema di commercio nel centro storico, va fatto qualcosa”.

“Dopo festività natalizie importanti con un forte ritorno al regalo – racconta Fabrizio Bastida, titolare del negozio che porta il suo nome -, i saldi quest’anno sono partiti benissimo, anche grazie al bel tempo del primo weekend e ad una città che è stata piena di turisti. Ai clienti abituali – prosegue – si sono quindi aggiunte anche persone venute da fuori, siamo estremamente contenti e speriamo che le vendite continuino ad andare bene”. E alla domanda se le vendite siano state o meno condizionate dai rincari generalizzati, Bastida risponde di non aver visto in linea di massima troppa attenzione alla spesa da parte dei clienti: “Se una persona trova un capo che le piace e per giunta in sconto – spiega – nella maggior parte dei casi lo compra”. E sull’avvio il 5 gennaio? “Sono un po’ contrario – dice l’esercente – è troppo a ridosso del Natale”. “In generale – conclude – i saldi mantengono il loro appeal se la scontistica è abbastanza alta”.

“Per il momento le cose vanno abbastanza bene, vedremo se gli affari caleranno nelle prossime settimane. L’andamento è fin qui più o meno simile a quello degli altri anni, forse c’è più continuità nelle vendite e si percepisce maggiore tranquillità nelle persone rispetto, per esempio, alle incertezze legate al Covid”: è la fotografia scattata da Michele Micanti di Calzature Ernesta. Anche lui ha però qualche dubbio sulla data di partenza dei saldi invernali: “Sarebbe meglio posticiparli, magari a febbraio – evidenzia -, il 5 gennaio è troppo vicino al Natale”. Ciononostante, per Micanti, “non hanno perso così tanta attrattività, perché – sottolinea – restano comunque un’occasione di risparmio per il cliente”. E sul fatto che il 5 gennaio sia troppo presto, e quindi poco funzionale, far partire la stagione dei saldi invernali, è d’accordo pure Elena Angelucci di Duemme Calzature: “Da quando è stato deciso così, e cioè tempo fa – spiega -, sono inevitabilmente rallentate le vendite nelle settimane precedenti. È un avvio troppo precoce – prosegue Angelucci – che di fatto ammazza gli affari di dicembre. Andrebbero fatti più avanti – conclude – anche perché non c’è la corsa al saldo il 5 gennaio”.

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