18.1 C
Foligno
lunedì, Novembre 3, 2025
HomeCronacaFoligno ricorda i concittadini deportati

Foligno ricorda i concittadini deportati

Pubblicato il 3 Febbraio 2023 14:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:14

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Atletico Foligno, ancora non ci siamo: finisce 1-1 contro Avezzano

Le Cinghialette sfiorano ancora una volta il primo successo stagionale, ma nell'esordio stagionale al “Paternesi” si devono accontentare di un pareggio

A Foligno inaugurati la sede centrale del “Marconi” e gli ex Laboratori Misure del “Da Vinci”

Le due strutture, già operative da mesi, sono state ufficialmente presentate e descritte nelle loro nuove funzioni. Presciutti: "Oggi ratifichiamo un grande traguardo"

Ss75, tamponamento a catena tra Foligno e Spello: diversi i feriti

L’incidente nella mattinata di lunedì 3 novembre, causato probabilmente da un improvviso rallentamento. Traffico bloccato e lunghe code lungo la carreggiata in direzione Perugia

Foligno ricorda i deportati del 1944. Lo ha fatto con una cerimonia di commemorazione dedicata a quei 24 cittadini che, il 3 febbraio di settantanove anni fa, furono caricati a forza in un camion dai nazisti e portati nei campi di concentramento di Mauthausen e Flossemburg. I rastrellamenti interessarono la zona della montagna folignate, e, in particolare, Cascina Radicosa e frazioni come Acqua Santo Stefano, Civitella, Rasiglia, Scopoli e Roviglieto. E per ricordare quindi questa triste pagina della storia cittadina, si è svolta questa mattina una cerimonia che ha visto la deposizione di una corona d’alloro davanti la stele in ricordo della deportazione dei 24 folignati collocata alla rotatoria del cimitero centrale in via 3 Febbraio. Allo stesso modo, un’altra corona d’alloro è stata deposta davanti alla lapide, su cui sono incisi i nomi dei deportati, al sacrario dello stesso cimitero di Santa Maria in Campis. “Oggi rinnoviamo la memoria di quel tragico giorno – ha detto il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini -. Di quegli uomini caricati a forza su un camion e portati nei campi di concentramento – ha aggiunto –, solo tre fecero ritorno a casa”. E ricordando poi come tra i deportati ci fosse pure un sacerdote, quel don Pietro Arcangeli simbolo cittadino della resistenza al regime nazi-fascista, il primo cittadino ha così aggiunto: “La barbarie va sempre condannata a prescindere dall’ideologia, soprattutto oggi con la vicina guerra in Ucraina”. Zuccarini ha poi fatto riferimento al progetto di arte urbana “Pietre d’inciampo” finalizzato al ricordo di tutte le vittime del nazifascismo e in partenza a breve in città. Dopo un minuto di silenzio davanti alla lapide nel cimitero centrale, un rappresentante di Anded Umbria ha dato lettura dei nomi dei cittadini rastrellati. Al termine della commemorazione, un’altra corona d’alloro è stata deposta in piazza della Repubblica, sulla facciata principale della cattedrale di San Feliciano.

Articoli correlati