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Il “no” alla Variante sud ribadito anche sui social: nasce il gruppo Facebook

Pubblicato il 8 Febbraio 2023 10:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:14

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Il “no” alla Variante sud, più volte ribadito in diverse sedi, anche istituzionali, da alcuni cittadini e da un comitato, viene ora riaffermato in maniera organizzata pure sui social. È infatti nato da poche ore il gruppo Facebook “No alla Variante Int. Sud. Sì al Piano regolatore”, creato proprio da quei cittadini che vivono e lavorano nelle frazioni – Cave, Maceratola, Corvia, Borroni, Sterpete e la zona di Santo Pietro – che sarebbero interessate dall’infrastruttura viaria che andrebbe a collegare le zone industriali di Sant’Eraclio e della Paciana. E sono proprio loro che, al grido dell’hashtag “Parliamone”, spiegano le ragioni che hanno portato alla creazione del gruppo social. Ragioni, o meglio preoccupazioni. Quelle che questi cittadini associano “all’impatto che il previsto piano per la Variante intermedia sud potrebbe avere su questa parte di città – scrivono – e sulle nostre vite e quelle delle generazioni future”. “Siamo preoccupati soprattutto – si legge ancora nella pagina del neocostituito gruppo Facebook – perché ciò che è attualmente immaginato è sovrastimato e non utile rispetto alla reale necessità di collegamento tra le due zone industriali”. Ma a preoccuparli è anche “l’impatto di un’opera – evidenziano – non strategica sull’ambiente, sulla salute a medio e lungo termine e sulla viabilità”. Cittadini che non mancano poi di ribadire come non vogliano essere quelli contro il progresso o contro gli interessi della città, piuttosto “esattamente il contrario”: “Noi vogliamo un’infrastruttura utile per i cittadini e compatibile con un territorio ancora in parte integro e di valore – evidenziano a tal proposito -, non una mega struttura che taglia in due intere zone creando più problemi che soluzioni”. Il loro obiettivo è dunque quello di raccogliere dati ed informazioni e discuterne pubblicamente, al fine di trovare “le soluzioni migliori, in maniera aperta e non ostile a priori ma nemmeno favorevole ad ogni costo, economico ed ambientale”. “Ci confronteremo con tutti coloro che vorranno dare un contributo ed una opinione e faremo proposte integrative o alternative, con spirito costruttivo – si legge infine su Facebook -, ma saremo anche fermi nel far rispettare i nostri diritti, nell’interesse dell’intera comunità”.

Una fermezza che è poi quella con cui, ormai da tempo, si stanno muovendo i membri del Comitato contro la Variante sud. Quelli che, giusto una ventina di giorni fa, erano tornati a riunirsi a Cave. “Volgiamo essere ascoltati”, era stato l’appello nuovamente lanciato in quell’occasione. E durante l’assemblea si era pure deciso di organizzare una manifestazione pubblica con tanto di raccolta firme: “Vogliamo andare avanti con la petizione – aveva annunciato Luigi Casini, uno dei portavoce del Comitato -, non più proponendola porta a porta ma attraverso un evento pubblico”.

Di fatto, la riunione di Cave era andata in scena per riprendere le fila del discorso dopo l’incontro, di alcuni giorni prima, tra la Consulta per la mobilità sostenibile, l’ambiente e la sicurezza stradale ed il Comune di Foligno: incontro che non aveva convinto i residenti. In quella sede era stato il dirigente dell’Area Lavori pubblici, Francesco Maria Castellani, ad illustrare gli ultimi dettagli della vicenda, spiegando contestualmente come ancora non ci fossero particolari novità rispetto al consiglio comunale straordinario ed aperto tenutosi a novembre. “Ancora non abbiamo il progetto definitivo – aveva detto Castellani – e quindi per ora non è possibile fare valutazioni puntuali. Quando invece sarà a nostra disposizione il progetto ingegnerizzato – aveva aggiunto – lo valuteremo in modo certosino fornendo tutte le indicazioni per rendere l’opera il più possibile funzionale per la viabilità e per la città”.

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