Buone notizie per gli appassionati di speleologia, ma anche per chi ama andare alla scoperta di luoghi inusuali e affascinanti. Anche quest’anno, infatti, in concomitanza con il periodo estivo, il Comune di Foligno ha dato l’ok all’apertura straordinaria delle Grotte dell’Abbadessa, nella frazione montana di Pale, per tutto il periodo che va da lunedì 7 a venerdì 25 agosto.
Con l’approvazione della delibera 442 del 3 agosto scorso, la giunta Zuccarini ha così accolto la richiesta dei gestori del sito, ossia la comunanza agraria e la pro loco di Pale, di ampliare i giorni di apertura delle Grotte per far fronte alle tante richieste di visita da parte di turisti e operatori interessati a far conoscere le meraviglie del sottosuolo folignate. Richiesta che gli attuali gestori avevano presentato all’Ente di palazzo Orfini Podestà il 26 luglio scorso, affinché il sito potesse accogliere i visitatori oltre le giornate canoniche e che, come detto, ha trovato accoglimento da parte dell’amministrazione comunale.
Una decisione presa – così come si legge nel documento licenziato dalla giunta folignate – in un’ottica di una migliore fruizione e promozione del territorio e delle bellezze della Valle del Menotre che, insieme alle altre zone naturalistiche e montane del territorio folignate, nel mese di agosto registra un notevole incremento di presenze. Già lo scorso anno, proprio in virtù della crescita di visitatori durante il periodo estivo, l’amministrazione aveva accordato il permesso di aperture extra in parziale deroga a quanto previsto dalla convenzione stipulata il 31 maggio 2022, che stabiliva, di fatto, l’accesso alle Grotte dell’Abbadessa solo nei giorni festivi e prefestivi ricompresi nel periodo tra il primo maggio e il 30 settembre. La recente delibera, inoltre, impegna i gestori a garantire, anche in questa fase di aperture straordinarie, le stesse condizioni di tutela delle grotte e del percorso dell’Altolina e la sicurezza dei visitatori.
Una gestione, quella affidata alla comunanza agraria e alla pro loco di Pale, che risale allo scorso anno, quando venne stipulata una convenzione con l’amministrazione Zuccarini per la concessione delle attività manutentive, di gestione, appunto, e di valorizzazione delle grotte che sorgono proprio il centro storico della piccola frazione montana. Concessione che, documento alla mano, ha una valenza di due anni.
Tornando, in chiusura, alle Grotte dell’Abbadessa, sono il frutto di un fenomeno carsico ipogeo determinato dal passaggio delle acque del fiume Menotre e di infiltrazioni. Il nome risale al XII secolo, quando a visitarle furono anche la regina di Svezia, Cristina, e il gran duca di Toscana, Cosimo III. Chi accede alle Grotte dell’Abbadessa – o di Pale come vengono anche comunemente chiamate oggi – si trova davanti a diverse cavità. Una di queste è detta anche “Camera del laghetto”: di forma circolare e alta circa 8-9 metri, dalla volta a forma di cupola pendono delle stalattiti. Al centro, invece, è possibile ammirare delle stalagmiti che formano delle colonne. Un’altra cavità, invece, porta il nome di “Camera delle colonne a terra”: la particolarità, in questo caso, è data – tra le altre cose – dalla stalagmite a forma di leone che vi si trova al suo interno e dalle numerose stalattiti che, invece, sembrano dei drappi.