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Revoca Cda Vus, Zuccarini pronto a ricorrere in appello: “Precedente pericoloso”

Pubblicato il 30 Settembre 2023 11:47

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Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, pronto a fare ricorso dopo la sentenza di condanna emessa negli scorsi giorni dalla Corte dei conti, in base alla quale la revoca nel 2019 dell’allora Cda della Vus nel nome dello spoil system avrebbe causato un danno erariale alla stessa società, quantificato in 40mila euro. Intenzioni che il primo cittadino ha esplicitato nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale che si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 29 settembre. Rispondendo all’opposizione che, in sede di comunicazioni, ha tirato fuori la vicenda, Zuccarini ha annunciato che ricorrerà in appello, ma non solo. Il sindaco di Foligno non ha, infatti, escluso di arrivare alla Corte europea. Due le questioni contestate: il difetto di giurisdizione della Corte dei conti e la mancanza di danno erariale in virtù del fatto che il neo presidente eletto, Vincenzo Rossi, aveva rinunciato a qualsiasi compenso, svolgendo l’incarico gratuitamente. Argomentazioni che il sindaco Zuccarini, così come gli altri sei amministratori pubblici coinvolti, aveva presentato alla Procura contabile – come emerge dalla recente sentenza -, ma che la stessa Procura non aveva ritenuto “idonee ad escludere la responsabilità erariale” depositando la citazione in giudizio. “Tale argomentazione – si legge nel documento della Corte dei conti a proposito del risparmio di risorse ottenuto con lo spoil system – non appare fondata e condivisibile, in quanto non è in discussione il maggiore o minore costo sostenuto per il funzionamento del consiglio d’amministrazione, bensì la spesa relativa a quanto dovuto agli ex amministratori illegittimamente revocati, nonché alla refusione delle spese legali”. “Situazioni e valori – è scritto – che non consentono l’applicazione del principio della ‘compensatio lucri cum danno”. Replicando alla minoranza, inoltre, Stefano Zuccarini ha dichiarato come la sentenza della Corte dei conti, che lo ha condannato al pagamento di 20mila euro in quanto dominus della vicenda – a cui si aggiungono altri 20mila euro, suddivisi equamente tra gli altri sei amministratori coinvolti -, rappresenta un “precedente pericoloso” che “apre un grave vulnus” che in futuro potrebbe interessare anche chi, oggi, siede dall’altra parte della barricata. Insomma, la revoca dei vertici Vus – rappresentati da Lamberto Dolci e Daniela Riganelli, ai quali era stato versato un ‘risarcimento’ di 36mila euro -, adottata a maggioranza dall’assemblea dei soci, con il voto favorevole delle amministrazioni di centrodestra, non finisce qui. 

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