C’è anche la Variante intermedia sud tra i temi che infiammano gli ultimi giorni di campagna elettorale prima dell’appuntamento di domenica 23 e lunedì 24 giugno con il ballottaggio, che servirà ad individuare il nuovo sindaco di Foligno. La partita, com’è ormai noto, si gioca tra l’uscente Stefano Zuccarini per il centrodestra e lo sfidante Mauro Masciotti per il centrosinistra. Entrambi presenti all’assemblea pubblica indetta dal “Comitato Variante Sud senza segreti”, con i suoi portavoce Luigi Casini e Francesco Piermarini, per la serata di martedì 18 giugno, negli impianti sportivi di Cave, per discutere – ancora una volta – l’impatto sociale ed ambientale dell’infrastruttura. Anche se, com’è ovvio, l’attenzione è stata tutta per le posizioni espresse dai due candidati sindaco: posizioni, di fatto, già note ma comunque ascoltate con grande attenzione da quella nutrita fetta di cittadini che ha preso parte all’incontro – a tratti surriscaldato – e che domenica e lunedì tornerà al voto.
“Non abbiamo mai detto che siamo contrari all’opera, ma crediamo che questo tipo di progetto non sia adeguato per l’impatto sociale e ambientale e perché rischia di dividere la città, la sua pianura, la sua comunità e le sue frazioni” ha dichiarato Mauro Masciotti, il primo a parlare interpellato dal moderatore, il giornalista Roberto Conticelli. “L’infrastruttura va realizzata ma non può essere di categoria C1” ha quindi proseguito, ponendosi in una posizione di vicinanza con chi, oggi, si dice contrario all’opera in questa veste, a cominciare proprio dal “Comitato Variante Sud senza segreti”. In caso di elezione, inoltre, Masciotti si è detto pronto ad “avviare un nuovo tavolo di confronto” e a “ripristinare” la Consulta per la mobilità sostenibile, per l’ambiente e la sicurezza stradale che si era autosospesa negli scorsi mesi, “perché – ha spiegato il segretario Francesco Bartoli, intervenuto nell’incontro di Cave – non eravamo ascoltati e non abbiamo avuto risposte ai nostri suggerimenti”. Passando alla questione economica, il candidato della coalizione progressista ha dichiarato: “Va affrontato, ma questo è il gioco della politica e lo faremo attraverso tavoli regionali e nazionali. Non possiamo permettere – ha quindi sottolineato – che una società (la Quadrilatero, ndr), decida per noi e per il futuro dei nostri figli. Serve partecipazione – ha quindi concluso – senza bisogno che nascano comitati”.
“L’aspetto ambientale non è compromesso” ha detto da parte sua Zuccarini, per poi aggiungere: “Il progetto attuale non è quello definitivo, che verrà approvato tra fine anno e gennaio 2025. C’è una procedura che verrà rispettata nell’interesse di tutti, non abbiamo mai sottratto nulla alla partecipazione. Sarà il progetto definitivo – ha quindi detto – che farà la fase partecipativa, che non spetterà comunque al Comune ma ad Anas. E lì i cittadini faranno le loro osservazioni. All’amministrazione è stata chiesta una serie di pareri tecnici che ha dato, una serie di modifiche che abbiamo fatto, chiedendo il famoso attraversamento e una pista ciclabile lungo la strada. Ci siamo comportati come prevedeva la normativa, nulla è precluso e se ci sono obiezioni o qualcosa da cambiare la cambieremo”. “È un’opera che serve alla città, lo dice anche il sondaggio del Corriere dell’Umbria, e comprendo che leda i diritti di alcuni cittadini e di alcune frazioni, non lo nego. Questa amministrazione però la farà, con tutte le modifiche necessarie che verranno valutate all’inizio della procedura Vas”.
Ad anticipare gli interventi dei due candidati sindaco, erano stati quelli di alcuni cittadini, compresa Daniela Ronconi del comitato per il sì, e dei tre relatori invitati a partecipare: oltre a Francesco Bartoli in rappresentanza della Consulta, anche il sociologo Roberto Segatori e Alfonsi Russi, esperto di valutazione di impatto ambientale.