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Consulta Prociv, anche Foligno in Comune va all’attacco dell’amministrazione

Criticata la decisione di cambiare le modalità di scelta del presidente con la nomina diretta da parte del sindaco approvate in seconda commissione. “Il modello di partecipazione delle destre che governano la città è tacitare ogni voce di potenziale dissenso”

Pubblicato il 20 Ottobre 2024 12:51 - Modificato il 21 Ottobre 2024 12:41

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Anche il gruppo consiliare di Foligno in Comune prende posizione sulle modifiche al regolamento della Consulta delle associazioni di protezione civile. Con riferimento, lo ricordiamo, alla decisione di cambiare le modalità di scelta del presidente approvate nell’ultima seduta della seconda commissione “a colpi di maggioranza”, come sottolineano oggi da Foligno in Comune.

Così come era già stato anticipato nelle scorse ore dal presidente uscente della Consulta, Danilo Calabrese, le modifiche apportate prevedrebbero di fatto non più l’elezione del presidente da parte dei membri che fanno parte dell’organismo di raccordo tra le associazioni di volontariato e l’amministrazione comunale, ma la nomina diretta da parte del sindaco.

Il motivo alla base di questa scelta, secondo quanto ricapitolato da Foligno in Comune presente alla seduta di commissione dello scorso mercoledì con il consigliere Diego Mattioli, “garantire maggiore efficienza ad un organo che, secondo lui, ha peccato di inerzia, avendo invece spesso fatto le veci di una Amministrazione a dir poco distratta”. Foligno in Comune, però, non ci sta e rilancia le osservazioni che proprio lo stesso Mattioli aveva condiviso con gli altri commissari negli scorsi giorni.

“Questa amministrazione crede davvero che l’imposizione di un coordinatore non eletto dai membri della Consulta sia la soluzione del problema? Non sarebbe invece più utile aumentare le risorse nel bilancio comunale per le associazioni di protezioni civile nelle quali operano centinaia di volontari e che al momento ammontano a 6mila euro anni suddivisi tra le cinque associazioni operanti nel territorio folignate? Non sarebbe stato forse più utile l’avvio di una fase di confronto con le associazioni stesse per verificare problematiche, laddove davvero ci siano, e trovare soluzioni condivise piuttosto che imporre d’ufficio una modifica unilaterale?”.

Questi, dunque, gli interrogativi posti da Foligno in Comune che va anche oltre, parlando di un “modello di partecipazione e di ascolto in mente alle destre che governano la nostra città” basato sul “tacitare ogni voce di potenziale dissenso, ridurre la partecipazione a ossequiosa accettazione delle scelte dell’amministrazione, annichilire ogni forma di partecipazione democratica alle scelte sulle politiche della città”.

Parole che lasciano posto, dunque, ad una dura presa di posizione: “A tutto questo – concludono – Foligno in Comune insieme alle altre forze di minoranza continuerà ad opporsi nelle sedi istituzionali e attraverso ogni forma di mobilitazione democratica”. 

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