Un incontro per provare ad indagare le cause del disagio che oggi colpisce sempre più giovani. È quello messo in agenda a Foligno per sabato 26 ottobre, quando la sede dell’Università della Terza Età ospiterà un convegno sul malessere silenzioso dei giovani. Promosso dalla sezione cittadina dell’User, diretta da Vittorio Casini, l’appuntamento è in via Oberdan alle 15. A prendere la parola saranno, per l’occasione, l’assessore comunale alle Politiche sociali, Lorenzo Schiarea, il sociologo e presidente dell’Unifol, Roberto Segatori, e lo psicologo Paolo Raneri. Ad introdurli, invece, il numero uno regionale di Auser, Manlio Mariotti, mentre il presidente Casini farà gli onori di casa, presentando l’evento e i relatori.
Ed è stato proprio lui ad illustrare, nella mattinata di martedì 22 ottobre, i motivi che hanno spinto il sodalizio a parlare dei giovani e di quel “malessere silenzioso”, appunto, con cui fanno sempre più i conti e che alle volte, come raccontano fin troppo spesso le cronache quotidiane ultimamente, sfocia in vicende terribili di dolore e sofferenza. “Vogliamo fare qualcosa per i giovani così come lo abbiamo fatto e le continuiamo a fare per gli anziani” ha spiegato Vittorio Casini che, oltre ad essere alla guida dell’Auser Foligno, è anche un nonno. “Mi ha colpito molto la foto, apparsa su un giornale, di un giovane seduto da solo su una panchina. Quell’immagine ha richiamato alla mia mente il primo logo dell’Auser, che ritraeva proprio una panchina su cui sedevano due persone che si davano le spalle. Con la nostra attività abbiamo fatto sì che quelle persone si guardassero negli occhi, si aiutassero a vicenda. E ora vogliamo fare lo stesso con i giovani. Vorrei – ha proseguito – che qualcuno andasse vicino a quel ragazzo, seduto su quella panchina, per capire quale aiuto sia possibile dargli”. A cominciare, perché no, proprio dagli anziani, dai nonni. “Siamo anziani attivi, siamo un esercito e siamo una risorsa – ha sottolineato Casini -: il 50% di noi può dare ancora qualcosa per gli altri. Siamo preoccupati per questi giovani sempre con il telefonino tra le mani, vorrei che noi nonni potessimo dargli una mano. Vorrei che ci fosse un incontro intergenerazionale”.
Ma l’obiettivo del convegno di sabato è anche quello di sensibilizzare l’intera comunità sul tema. “A cominciare – ha aggiunto Pietro Mercuri dell’Auser – dalle scuole e dalle famiglie, che hanno un ruolo fondamentale. Devono ascoltare i ragazzi con attenzione e non li devono trascurare, per evitare che imbocchino una strada sbagliata. Vogliamo mettere in evidenza questa problematica – ha concluso – e per questo motivo ce ne siamo fatti carico”.
Tutto questo mentre l’Auser va avanti con le sue attività quotidiane grazie al prezioso contributo dei suoi volontari: dal presidio fuori dalle scuole folignati per aiutare gli studenti nell’attraversamento della strada all’accompagnamento delle persone anziane negli ospedali di tutta la regione per visite specialistiche e terapie e nei centri per l’Alzheimer, rappresentando così un supporto per loro e per le loro famiglie. E ancora un servizio di trasporto per i bambini con disabilità a scuola o di accompagnamento al lavoro per adulti con difficoltà. “Abbiamo a disposizione 4 o 5 auto” ha spiegato Vittorio Casini, sottolineando l’importante collaborazione anche di alcuni enti, come la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, nel sostenere le spese, come quelle per il carburante. “Intorno al mese di gennaio – ha annunciato in conclusione – prenderanno il via dei corsi gratuiti di digitalizzazione intergenerazionale per lo sviluppo del welfare generativo di comunità, finanziati dalla Regione. Un progetto già proposto in passato per aiutare gli anziani nell’uso del pc o per lo Spid, facendoli interagire anche con i giovani”.