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Ospedale di Foligno, quattro nuovi medici per Neurologia e Neuroriabilitazione

Tre giovani professionisti arrivano dalla scuola di Perugia, il quarto dal policlinico “Gemelli” di Roma, ma non potranno garantire attività di consulenza notturna. Restano importanti carenze sul fronte infermieristico, tecnico e degli Oss

Pubblicato il 25 Ottobre 2024 17:22 - Modificato il 27 Ottobre 2024 08:34

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Quattro nuovi medici per i reparti di Neurologia e Neuroriabilitazione del “San Giovanni Battista” di Foligno. Si tratta di giovani professionisti provenienti dalla Scuola di neurologia di Perugia (Eleonora Terenzi, Francesco Maria Paradiso ed Elisa Siena) e da quella del policlinico “Gemelli” di Roma (Pietro Spinelli).

Secondo quanto si apprende, dall’entrata in funzione dell’ospedale nuovo non c’è mai stato un ricambio di personale medico così importante nel reparto che integra i servizi di Neurofisiologia di Spoleto e il reparto di Gravi Cerebrolesioni e Unità ictus di Foligno. Una realtà che annualmente fa registrare oltre 500 ricoveri, a cui si aggiungono migliaia di visite ambulatoriali e pronto soccorso negli ambiti dei disturbi della memoria, del movimento, dell’ictus, dell’epilessia e della sclerosi multipla, solo per citarne alcuni.

I giovani professionisti in ingresso al “San Giovanni Battista” vanno, di fatto, a sostituire i colleghi andati in pensione durante l’emergenza Covid. Il reparto in questione, diretto da Mauro Zampolini, si compone di due strutture con responsabili i dottori Francesco Corea e Sara Micheli per la Neurologia d’urgenza e l’Epilessia; e altri professionisti come Monica Acciarresi, Laura Bernetti e Vilma Pierini che completano il pool dei medici in forza al servizio con profili professionali per ictus, cefalea ed elettromiografia.

Il convegno sulle malattie “prioniche”

Tornando ai nuovi assunti, il loro profilo di specializzandi, però, non consentirebbe il lavoro notturno. Numeri alla mano, quindi, solo quattro medici più il primario potranno garantire l’attività di consulenza notturna, con tutto ciò che questo comporta in termini di carico di lavoro e conciliazione dei ritmi di vita. Tutto questo mentre, secondo quanto emerge, permangono delle criticità in termini di carenza di personale sul fronte infermieristico, tecnico e degli Oss, di cui è coordinatrice Costanza Fontetrosciani. L’obiettivo, dunque, resta quello di arrivare ad una guardia attiva 24 ore su 24, come avviene in altre realtà ospedaliere regionali: è il caso, ad esempio, di Città di Castello o Terni.

Assistenza ai pazienti a parte, però, la struttura di Neurologia si occupa anche di ricerca e didattica. E proprio su questo fronte si inserisce il convegno che si è tenuto nella mattinata di venerdì 25 ottobre proprio all’ospedale di Foligno. Quando, cioè, un’équipe di ricercatori dell’Istituto superiore di sanità ha presentato un ambizioso progetto che vede protagonisti tutti i centri neurologici umbri. Relatrici per l’occasione Anna Poleggi, Dorina Tiple e Luana Vaianella studiose di malattie “prioniche” con riferimento, in particolare, alla valutazione diagnostica precoce di sindromi ereditarie dovute ad alterazioni genetiche presenti in alcune famiglie umbre che consentirebbe di proporre trattamenti volti a mitigarne il decorso spesso maligno se non letale.

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