A quattro anni dalla sua beatificazione e ad una manciata di mesi dalla sua canonizzazione, che Papa Francesco ha fissato per il 27 aprile prossimo, Carlo Acutis è protagonista di un nuovo libro. A firmarlo è il vescovo di Foligno e Assisi-NoceraUmbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. Dal titolo “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali non fotocopie” (Edizioni Francescane italiane, pp. 160), nel pomeriggio di mercoledì 18 dicembre è stato presentato a palazzo Donini, a Perugia.
“In questo libro – ha spiegato il presule parlando della sua ultima fatica – parlo di Francesco e di Chiara e lo faccio interrogando Carlo”. Un’opera che per monsignor Sorrentino ha “la sua originalità” e che apostrofa come “il libro di testo del Santuario della Spogliazione”. “Chi vuole capire cosa è successo ad Assisi in questi diciannove anni, da quando sono arrivato – ha infatti dichiarato il vescovo -, troverà in questo libro un po’ di aiuto, anche se quello che è successo non è per merito mio, ma per una serie di circostanze. Sono stato solo uno strumento di questa storia grande di Dio”.
In un gremito Salone d’Onore, monsignor Sorrentino ha dialogato del libro insieme al professor Marcello Signorelli, ordinario di politica economica e direttore del Dipartimento di Economia all’Università degli studi di Perugia, a padre Francesco Piloni, ministro provinciale dell’Ordine dei frati Minori di Umbria e Sardegna e alla giornalista Marina Rosati, che ha moderato l’incontro.
Sottolineando l’originalità del volume, il professor Signorelli ha parlato delle teorie del valore in correlazione al libro. “Si parla di tre persone come noi (Francesco, Carlo e Chiara) – ha detto – che hanno una dimensione di eccezionalità, perché due sono santi e uno lo sarà a breve, hanno dato valore alle cose a cui oggi non ne viene dato, a qualcosa che va oltre la nostra vita terrena. La parola felicità è stata dimenticata dall’economia, dalla crisi economica”.
“Carlo non ha la ricchezza dei soldi ma di aver incontrato testimoni che gli hanno trasmesso altri valori” ha invece dichiarato padre Piloni, parlando del giovane Acutis, per poi aggiungere: “Ha avuto desideri belli di giustizia e verità, per questo abbiamo bisogno di questo perché, se non esiste più nessuno che richiami a questi valori, si svuota la memoria. Non bisogna essere vuoti e non possiamo non sentirci responsabili di tramandare questi valori perché dal vuoto di memoria nascono gesti assurdi”.
Ad intervenire anche la presidente della Regione, Stefania Proietti. “Vorrei che ci fossero più momenti di dialogo ed elevazione come questo nel palazzo della Regione” ha dichiarato la neo governatrice umbra, prima di richiamare la positività di Carlo, legandola al disorientamento adolescenziale. “Penso sempre ai tanti giovani che, in Assisi, con il loro entusiasmo si riversano nella piazza di una città che parla di come accogliere – ha così concluso -. Nell’anno del Giubileo e non solo, il tema dell’accoglienza diventa per noi fondamentale”.