Un domino i cui effetti si dispiegheranno almeno fino al prossimo congresso del Pd folignate e che andranno a ridisegnare l’assetto politico del centrosinistra locale. Foligno, città che il “Patto avanti” – la coalizione che ha portato alla vittoria Stefania Proietti – lo aveva immaginato qualche mese prima che venisse poi suggellato a livello regionale, si trova a fare i conti con le scorie, avvelenate e fumanti, di due campagne elettorali che hanno finito per chiudere anzitempo l’esperienza della coalizione che ha sostenuto Mauro Masciotti nella corsa a sindaco.
Questo è solo il preambolo di una situazione in ebollizione che, con l’annuncio del passaggio del consigliere di Foligno Domani, Tommaso Feliziani, nel PD (o meglio, il suo ritorno nel partito della segretaria Franquillo) ha sancito l’avvio dei lavori di posizionamento in vista del congresso dei democratici e azzoppato sul nascere CittàEuropa, il nuovo progetto politico di Mauro Masciotti che, 48 ore prima del lancio, ha già perso il suo delfino. Ma proviamo a mettere ordine.
PD, resa dei conti o ricostruzione? In casa PD sta salendo la tensione pre congressuale. Il motivo? Sono iniziati i (ri)posizionamenti ma anche gli sgambetti. Il ritorno a casa del figliol prodigo Tommaso Feliziani, oltre ad ampliare le truppe in Consiglio, va incasellato come una delle mosse in vista dell’elezione del nuovo segretario. Feliziani è la punta di un iceberg che sta mandando il tilt gli equilibri del partito. Il motivo sono le decine di tessere di nuovi iscritti che si stanno materializzando con straordinario tempismo e con provenienze non casuali. Tra i simpatizzanti dell’ultima ora, in fila per un futuro voto congressuale, ci sono numerosi volti noti di Foligno2030 e parenti annessi, lista rimasta a bocca asciutta a giugno 2024 e da sempre indicata come costola giovane del PD. Altre tessere potrebbero arrivare, o sono già arrivate, da Patto per Foligno, ovvero l’altro satellite dei democratici. Non sarà un caso che sia Foligno2030 che Patto per Foligno, alle recenti elezioni regionali, abbiano tirato la volata nella corsa di Joseph Flagiello a Palazzo Cesaroni portando in dote una larga parte dei voti raccolti dall’ex assessore. Questo tesseramento di massa non è passato inosservato, anzi. “Qualcuno si crede molto furbo”, bisbiglia ai nostri microfoni un notabile del PD che pare più divertito che preoccupato. Che sia una scalata del nuovo che avanza o un’Opa (ostile?), di certo questa mossa giocherà un ruolo importante nella scelta del segretario. Poche settimane e capiremo se ci sarà una svolta netta nel corso politico di un PD folignate ancora in ambasce, oppure se l’ancien régime eviterà il colpo di spalla. Chissà.
Masciotti, il Frecciarossa è già un trenino? Dopo una campagna elettorale giocata fino all’ultimo voto e il rammarico grande per aver visto sfumare l’arrivo in stazione per una manciata di schede, il treno di Mauro Masciotti è ora in cerca di rilancio. Il 1° febbraio, infatti, l’ex candidato sindaco e attuale consigliere di Foligno Domani/Uniamo Foligno, lancerà CittàEuropa, progetto politico visionario che sembra rivolto a dimensioni più strettamente nazionali che locali. Un Frecciarossa lanciato verso una nuova idea di politica e che però pare aver già perso l’aggancio con l’Alta Velocità. La notizia, inaspettata ma non troppo, dell’addio del pupillo Tommaso Feliziani dal progetto politico di Masciotti, segna un colpo duro per evidenti ragioni. La dipartita di Feliziani non nasce solo per la rinnovata sintonia con il PD dell’ex segretario dei Giovani Democratici, ma anche e soprattutto per una visione ben diversa del modo di fare politica con lo stesso Masciotti. Feliziani non è il solo che ha scelto un altro percorso politico, in Foligno Domani le defezioni sarebbero più di una. Questo per via di scelte politiche interne a FD non proprio in linea con quell’idea alta di unire una città, Foligno, che dalle urne di giugno è uscita più che mai spaccata e divisa. Sull’addio di Feliziani, dal canto suo, Masciotti non si scompone e sottolinea il “profondo dispiacere umano e la grande preoccupazione politica. Per quanto siano azioni consentite, corrette e accettabili, mi sento di scusarmi con gli elettori che ci hanno votato”.
E gli altri che fanno? Foligno2030, lo abbiamo già detto, sta tentando di sostenere l’opa interna al PD. Se andrà a buon fine della lista rimarrà forse un’associazione, se le cose non dovessero filare per il verso sperato, invece, si cercherà un percorso di rianimazione. Patto per Foligno, dal canto suo, gioca a proiettare la sua ombra sul PD ma resta per ora in posizione defilata e vigile circa le dinamiche congressuali. Sarà il pianeta madre a orientare il movimento del satellite o viceversa? Vedremo. Situazione in movimento pure in casa Foligno in comune. Anche qui si lavora per consolidare un’esperienza politica che ha portato all’elezione di Diego Mattioli in Consiglio e che, tra le anime civiche del centrosinistra, appare la più solida e concreta. Non mancano però i grattacapi. In particolare il pensiero va ad AVS, la cui presenza in FIC sarà oggetto di un confronto schietto. L’esito? Molto incerto.