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La speranza guida la Sacra rappresentazione di Fiamenga

Il tema che accompagna il Giubileo segnerà anche il Venerdì Santo della frazione folignate. Otto i quadri proposti dal regista Francesco Fratini per la 51esima edizione che vedrà in prima fila 300 persone tra attori, comparse e figuranti

Pubblicato il 17 Aprile 2025 13:58 - Modificato il 18 Aprile 2025 12:38

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Sarà la speranza a guidare la Sacra rappresentazione del Venerdì Santo di Fiamenga in questo 2025. E non poteva essere altrimenti nell’anno del Giubileo, in cui lo stesso papa Francesco ha invitato i fedeli di tutto il mondo a farsi “pellegrini di speranza”. Il titolo scelto dal Gruppo Sacre rappresentazioni di Fiamenga è, infatti, “La speranza non delude”: un messaggio di cui, nella serata di venerdì 18 aprile a partire dalle 21, si faranno portavoce i circa 300 volontari tra attori e comparse della rappresentazione e figuranti della Via Crucis coinvolti in questa edizione. Di fatto, la numero 51. È dal 1974, infatti, che a Fiamenga si rinnova questa tradizione, nata all’interno della locale parrocchia ad integrazione della tradizionale antichissima Processione del Cristo Morto del Venerdì Santo che risale alla seconda metà dell’Ottocento, una delle più antiche dell’ Umbria.

La Via Crucis, rinnovata e arricchita dalla Sacra Rappresentazione, si è sempre svolta fino ad oggi all’interno della parrocchia di San Giovanni Evangelista, attualmente inserita nella più ampia Unità Pastorale Giovanni Paolo II. Un appuntamento che è tornato puntuale quasi tutti gli anni, con pochissime interruzioni dovute al maltempo, “sfidando spesso le difficoltà delle prove all’aperto – spiegano i promotori – e i numerosi disagi organizzativi”. L’appuntamento, come detto, è per venerdì 18 aprile alle 21, quando la frazione folignate di Fiamenga ospiterà quello che è un vero e proprio teatro di piazza, con la rappresentazione frutto di un’accurata ricerca storico-biblica, di aggregazione, di testimonianza di fede e di are.

Otto i quadri attraverso i quali si svilupperà, attraversata dai valori, oltre che della speranza, anche della fede e della carità, che sarago raffigurati sul palco, ispirando di volta in volta i gesti e le parole dei protagonisti. “La croce e risurrezione di Cristo – fanno sapere dall’organizzazione, entrando nel merito del significato teologico-pastorale – ha donato la salvezza per ogni uomo e questo nutre la nostra fede, alimenta la speranza che non delude e che genera la carità”.

A curare la regia sarà, come avviene da ormai 51 anni a questa parte, Francesco Fratini, affiancato da un gruppo ormai consolidato composto dalle aiuto regista Rita Mazzoni, Simona Lazzari, Rachele Ottaviani, Agnese Brunetti, Francesca Mazzoni e Patrizia Mosconi. Nel ruolo di Gesù, da ben 11 anni, ci sarà invece, Luigi Ciancaleoni. All’incirca una ventina, poi, i collaboratori tra staff tecnico e organizzativo tra costumisti, addetti alle scenografie, all’audio, alle musiche, alle luci e al supporto logistico  organizzativo.

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