Lo chiamavano “il professore”, “il primario”. A lui chiedevano consigli e spiegazioni su quella scienza così complessa che è la medicina, ma per cui Andrea sembrava avere una comprensione fuori dal comune. “Gli ho mandato un ECG (elettrocardiogramma, ndr) per messaggio perché mi aiutasse a leggerla” racconta Elisa, con la voce rotta dalla commozione. È il dolore di sapere che non potrà più chiedere consiglio al suo compagno di università. Perché Andrea Coccia, ad appena 26 anni, ha perso la vita lo scorso 26 maggio, mentre percorreva in moto il tratto di strada tra Colle San Lorenzo e Pale, all’altezza dello svincolo che porta a Belfiore, dove il ragazzo viveva con la sua famiglia.
“Descriverlo? Non conosco una persona più buona di lui. Era un amico capace di ascoltare, tra di noi faceva da collante”. A parlare è Elisa Calzolari, compagna di corso di Andrea. Si sono laureati insieme, l’11 luglio del 2024. Poi le loro strade si sono separate per intraprendere la specializzazione, Elisa si è trasferita a Roma, mentre Andrea è rimasto a Perugia, nel reparto di Ematologia. Un reparto caro al giovane folignate, che aveva iniziato il percorso di studi senza un’idea ben precisa sul suo futuro. Poi, il quarto anno, quando tutto il mondo era bloccato dalla pandemia, aveva scelto di fare tirocinio in Ematologia, tra i pazienti più fragili. Lì è rimasto e lì ha iniziato ad appassionarsi alla ricerca, collaborando a studi sul trapianto di midollo osseo. “Lui doveva fare il medico, era fatto per questo lavoro” prosegue Elisa. “La sua conoscenza non era solo nozionistica, lui era curioso. Riusciva a creare un legame unico con i pazienti e al funerale abbiamo visto quanto bene aveva disseminato in giro”.

È in quei terribili giorni che nasce l’idea di creare una raccolta fondi in sua memoria. Anzi, due. Perché in tanti vogliono contribuire. “Il giorno del funerale abbiamo raccolto circa 2mila euro” spiega Elisa, “soldi che sono stati donati al Comitato Daniele Chianelli, da cui dovrebbe nascere una borsa di studio, e all’Airc. Ma poi le persone volevano continuare a donare, quindi, d’accordo con la famiglia, abbiamo deciso di aprire una seconda raccolta fondi. La destinazione dell’importo raccolto è in via di definizione, ma tutto il procedimento sarà chiaro e trasparente. Vorremmo riuscire a creare un’altra borsa di studio o un assegno di ricerca, tenendo in considerazione sia il Comitato Daniele Chianelli che l’Associazione donatori di midollo osseo, con cui Andrea stava prendendo i contatti. Vorremmo proseguire, noi per lui, l’impegno nella causa ematologica”. Il termine scelto per le donazioni è l’11 luglio, a un anno dalla sua laurea, traguardo che il giovane medico non era ancora riuscito a festeggiare. Un anno dopo amici e colleghi saranno riuniti in sua memoria. Amici che sognano anche una fondazione a lui dedicata, una realtà che possa durare e crescere nel tempo, per realizzare eventi e azioni a sostegno della ricerca. Non solo: i colleghi di corso di Andrea hanno richiesto all’Università degli Studi di Perugia, di intitolare a lui l’aula tutor della Facoltà di Medicina. Non solo per ricordare un brillante studente dell’Ateneo, ma anche perché Andrea è stato tutor per tre anni, creando materiali e dispense che hanno facilitato di molto lo studio delle studentesse e degli studenti della Facoltà perugina. La nomina del nuovo rettore, avvenuta in questi giorni, ha messo la pratica in stallo. Ma gli amici e colleghi aspettano con speranza che avvenga il giusto riconoscimento a un giovane che tanto si è speso per l’Università e che con passione e dedizione ha lavorato nell’ospedale di Perugia. A loro non resta che questo, come spiega Elisa, che fa da portavoce: “Vogliamo fare come Andrea, disseminare il bene. È l’unico modo che abbiamo per non pensare solo alla fine”.
Per chiunque volesse contribuire alla raccolta fondi in memoria di Andrea Coccia è possibile fare una donazione entro l’11 luglio al seguente link: https://www.paypal.com/pool/9ffn2CLqBn?sr=wcco