Luglio è appena iniziato, ma il grande caldo e le temperature record delle ultime settimane stanno già facendo registrare le prime difficoltà tra la popolazione. Tra le conseguenze di un clima estivo già troppo rovente c’è purtroppo anche quella relativa ai problemi di salute, che, come pronosticabile, hanno fatto aumentare il numero di accessi al pronto soccorso e i ricoveri al “San Giovanni Battista” di Foligno. “I numeri del pronto soccorso sono sensibilmente aumentati nell’ultimo mese – afferma il dottor Giuseppe Calabrò, direttore del pronto soccorso dell’ospedale folignate che, contattato da Rgu, illustra l’attuale situazione -. Rispetto a quello che a mio avviso era già un massimo storico, pari a una media di 150 accessi, ora arriviamo a valori persino più alti, attestandoci tra i 160 e i 170 al giorno”. A variare, secondo le parole del primario, non sono soltanto i numeri degli ingressi al pronto soccorso, ma anche la loro distribuzione, che ora, dato l’aumento delle temperature, “si concentra nelle ore serali e notturne rispetto al resto della giornata”. Fisiologicamente tra fasce d’età più colpite da problemi di salute conseguenti all’arrivo del caldo rientra soprattutto quella degli over 85, che tendono a fare ricorso alle strutture ospedaliere a causa di traumi generati da cadute, figlie di riduzione dei valori della pressione sanguigna, anche se “si nota – spiega Calabrò – una maggiore consapevolezza da parte delle fasce d’età più avanzate rispetto ai rischi che si corrono con una prolungata esposizione alle alte temperature, che ha indubbiamente limitato gli accessi sotto questo aspetto”. Consapevolezza che dovrebbe però aumentare quando, invece, si parla di giovani, anch’essi purtroppo protagonisti di un gran numero di accessi. “Nei giovani – ha continuato il responsabile del pronto soccorso – abbiamo avuto numerosissimi casi sia per traumi che per sintomi legati all’esposizione al calore, principalmente si tratta di sincopi e, quindi, di episodi di perdita di coscienza transitoria. Spesso questi sono la conseguenza di allenamenti e sforzi fisici protratti a lungo durante le ore più calde”.
Nonostante le evidenti problematiche sottolineate, la fase critica non sembrerebbe essere stata superata, bensì sembra ancora dover arrivare, tanto che per Calabrò si starebbe assistendo ad un “peggioramento progressivo del numero di ingressi”. Rispetto allo scorso anno, in cui il mese di giugno aveva fatto registrare temperature più miti e decisamente meno estreme, a oggi gli accessi sono indiscutibilmente più numerosi e paragonabili a quelli del luglio 2024.
In una cornice indubbiamente poco rassicurante, il dottor Calabrò spiega quali siano i comportamenti e le abitudini da adottare per gestire situazioni che possono diventare problematiche: “Al di là delle solite precauzioni ormai più che ben conosciute – ha specificato – è importante adottare alcune precauzioni. Nei giovani vanno evitati allenamenti nelle ore più calde, non sottovalutando l’effetto delle alte temperature, visto che spesso il problema viene ricondotto solo agli anziani. Per questi, invece, sarebbe opportuno rivedere i dosaggi dei farmaci e delle terapie, che in questo periodo dell’anno andrebbero rivisti ed adeguati, se non addirittura sospesi in alcuni casi, al fine di evitare cali di pressione e disidratazione, dai quali possono scaturire cadute e traumi che portano all’ospedalizzazione”. Quelle elencate da Calabrò sono tutte precauzioni utili a migliorare la propria salute in periodi critici come questo e ad evitare di sovraccaricare i servizi sanitari.