“Non siamo degli ‘Yes men’”. Lo dicono senza tanti giri di parole Mauro Masciotti e Guglielmo Castellano, consigliere comunale di Foligno Domani ed ex candidato sindaco di centrosinistra il primo e responsabile della neonata sezione cittadina del Psi il secondo, che prima dell’estate avevano lanciato, insieme, una nuova area politica riformista in città. A distanza di qualche mese da quell’annuncio, Masciotti e Castellano sono tornati a parlare alla stampa: ufficialmente per presentare l’associazione “Quelli come noi”, nata per volontà della comunità ecuadoriana presente in città con cui si vuole portare avanti il progetto “Uniamo Foligno” che aveva segnato la campagna elettorale di Masciotti, ma anche e soprattutto per fare il punto sul percorso politico condiviso che Foligno Domani e il Psi hanno intrapreso, alla presenza – tra gli altri – dei segretari regionale e provinciale del Psi, Gabrio Romani e Pasquale Billi, e di figure note come quelle di Silvano Rometti e Luciano Bacchetta, arrivati a Foligno per l’occasione.
Un’alternativa all’attuale centrosinistra, dunque, quella messa in piedi? Da entrambe le parti dicono di no, anche se, sottolineando di non essere degli “Yes men”, hanno lasciato intendere che la loro posizione non sarà di adesione totale e incondizionata alle disposizioni del centrosinistra. Ovvero quella coalizione che l’ex candidato sindaco avrebbe dovuto guidare anche all’interno del consiglio comunale ma che, di fatto, negli ultimi mesi non ha mostrato grande sintonia con il rappresentante di “Foligno Domani”. Così come Masciotti, per sua stessa ammissione, ha mal digerito il passaggio di Tommaso Feliziani, primo eletto di Foligno Domani, tra le fila del Pd dopo neanche nove mesi dalla chiusura delle urne.
“Siamo delle libere menti” ha commentato al riguardo il responsabile folignate del Psi, Guglielmo Castellano, spiegando come sui banchi del consiglio comunale, attraverso Mauro Masciotti, arriveranno anche le istanze dei socialisti. Su tutte, l’attenzione alle aree dismesse e da anni rimaste abbandonate – da leggere non solo come ex zuccherificio ma anche, per fare un esempio, come l’ex stabilimento militare di Scanzano – al centro storico “che – ha commentato Castellano – non può essere totalmente sottomesso alla ristorazione, ma che ha bisogno anche di manifestazioni di livello, oltre alla Quintana e a I Primi d’Italia”. “Il nostro – ha aggiunto – non vuole essere un riformismo come quello che va di moda ora, ma vuole essere un riformismo storico con attenzione alle fasce meno abbienti e con il mantenimento dei diritti già acquisiti. Vogliamo, poi, ripartire dalla formazione politica, dedicata soprattutto ai giovani. C’è una grande fetta di moderati che potrebbe guardare a noi con interesse e speriamo anche che questo nostro esperimento possa essere replicato in altre realtà”.
“La nostra – gli ha fatto eco Masciotti – è un’area riformista di natura socialista, che prende le parti anche dalla nascita di Città Europa: vogliamo dare vita ad una nuova idea di Europa partendo dalle città e avendo come punto di riferimento le politiche portate avanti in Spagna da Sanchez, in termini di diritti civili e sociali che qui da noi sono stati tagliati e offesi, ma anche per quanto riguarda la politica del riarmo. Su questo fronte vorrei chiedere al nostro tessuto industriale quali scelte stanno operando rispetto a quel 5% del Pil che viene chiesto di investire in spese militari. Ci sono contatti industriali diretti anche con lo Stato di Israele? Vogliamo aprire una riflessione sul territorio anche su queste tematiche, perchè la nostra voce è fondamentale”.
Così come per Masciotti è fondamentale il contributo delle tante comunità presenti in città come, appunto, quella ecuadoriana, che ha apostrofato come “viva e vivace” e dalla quale parte anche per “creare relazioni e ponti con altre realtà e città”. Masciotti ha quindi ribadito l’importanza del civismo “che nella nostra città – ha dichiarato – è stato ferito dai grandi partiti presenti nella nostra area e al quale invece andrebbe dato il giusto merito”. Un riferimento per niente celato al percorso intrapreso dal Pd folignate e al congresso a cui ha portato negli scorsi mesi. Infine, due ultime considerazioni: la prima sulla “tassazione al ceto medio operata dalla legge di bilancio regionale che – ha dichiarato – ho criticato anche in consiglio comunale (nell’occasione Masciotti si era astenuto, ndr)”; l’altra sulla questione trasporti, bocciando tanto l’operato della passata giunta regionale quanto quello dell’attuale, sopratutto con riferimento alla stazione dell’alta velocità. “Impensabile – ha dichiarato – che la stazione dell’alta velocità per gli umbri sia in un’altra regione”. Da qui, anche un appello al sindaco Zuccarini a “tutelare il territorio di Foligno, a cominciare dai trasporti”.
Passando, infine, alla neonata associazione “Quelli come noi”, presieduta da Veronica Burbano Marino, si pone come obiettivo quello dell’aggregazione sociale e di spazio di incontro tra generazioni all’insegna di attività come la cucina, il teatro e ballo terapia, ma anche la pittura e il ricamo e le gite sociali”. Ad ospitare l’incontro la sede dell’Unione nazionale sindacale imprenditorie e coltivatori, la cui associazione territoriale è presieduta da Jennu Arroso, da 25 anni in Italia e da molti anni anche al lavoro per favorire l’integrazione degli stranieri. “Il nostro – ha detto – è il primo sindacato gestito da stranieri al quale possono accedere e accedono tutti, anche tanti italiani”.