A soli 23 anni gestiva un vero e proprio mercato della droga. La folignate lo aveva allestito all’interno dell’abitazione che condivideva con il padre in pieno centro storico. E precisamente nella zona dell’ex ospedale, spesso e volentieri segnalata da cittadini e residenti come un’area molto frequentata dagli assuntori di sostanze stupefacenti.
A scovarlo, infliggendo un altro duro colpo al traffico ed al consumo di droga in città sono stati gli agenti del commissariato di via Garibaldi diretti dal vice questore Adriano Felici. Sono stati loro, infatti, a mettere in piedi l’attività info-investigativa che ha permesso, nella serata di martedì 7 ottobre, di arrestare in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti la giovanissima pusher e di denunciare a piede libero il padre per concorso nello stesso reato.
Quando è scattata la perquisizione personale e domiciliare, gli agenti folignati hanno rinvenuto oltre 570 grammi di hashish suddivisi in panetti, un etto e mezzo di cocaina e una modesta quantità di marijuana. Ma non solo. Oltre al notevole quantitativo di stupefacenti, i poliziotti hanno trovato all’interno dell’abitazione anche un’ingente quantità di denaro: oltre 20mila euro in contanti. Soldi che una ragazza così giovane e senza un’occupazione, difficilmente avrebbe potuto avere e rispetto ai quali non ha saputo fornire spiegazioni ai poliziotti. Per gli inquirenti, dunque, si tratta del ricavo ottenuto dall’attività di spaccio messa in piedi dalla 23enne.
Quanto rinvenuto all’interno dell’abitazione, sia per varietà e quantitativo di stupefacenti ma anche di denaro, lascia pensare come quello stroncato dalla polizia sia un importante canale di spaccio sulla piazza folignate. Droga e contanti sono stati, quindi, sequestrati, mentre per la giovane, tra l’altro già nota per maltrattamenti in famiglia e per reati proprio in materia di stupefacenti, è scattato l’arresto in flagranza. Denunciato a piede libero, come detto, il padre: per gli inquirenti, infatti, l’uomo non sarebbe stato all’oscuro dei traffici della figlia, anche alla luce del fatto che parte delle sostanze e dei soldi sono stati rinvenuti nella camera da letto dell’uomo.