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Menotre, dalla Regione stop alla concessione di Serrone

Quella del 12 ottobre è stata la prima delle autorizzazioni di prelievo a scadere e, il suo blocco da parte dell'Ente apre una nuova stagione per il torrente che nasce a Sellano. L'assessorato all'ambiente: "Volontà di coinvolgere tutti i soggetti interessati nella redazione di nuove autorizzazioni"

Pubblicato il 4 Novembre 2025 14:48 - Modificato il 4 Novembre 2025 15:33

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La concessione era scaduta lo scorso 12 ottobre e ora lo stop è ufficiale. Per il fiume Menotre inizia ufficialmente una nuova era: la Regione Umbria, per mezzo dell’assessore all’ambiente Thomas De Luca, ha reso noto di aver comunicato ufficialmente all’ex concessionario la cessazione immediata del diritto di prelievo delle acque del torrente in corrispondenza di Serrone.

Quella del 12 ottobre è stata la prima concessione a scadere in ordine di tempo, la quale era stata approvata originariamente attraverso il Decreto del presidente della giunta regionale numero 673 del 13 ottobre del 1995 e che ora, dopo un mese in cui i prelievi sono continuati per deroga, questi sono stati definitivamente bloccati, essendo decaduta l’autorizzazione di quello che ormai è l’ex concessionario per volontà dell’ente regionale. 

La fine della concessione rappresenta anche l’inizio di un nuovo corso per il fiume, che si lascia alle spalle anni in cui la comunità di Serrone ha ripetutamente chiesto a gran voce controlli mirati per verificare il corretto prelievo dell’acqua da parte dell’oramai ex concessionario, così come il rispetto del minimo deflusso vitale in alveo. Già, perché ripetutamente si sono verificate diverse secche del fiume che hanno portato a gravi danni ambientali, come la morìa di pesci.

Secche che non si sono verificate di rado negli ultimi anni, costringendo gli abitanti a far intervenire le autorità componenti per segnalarle e constatarne i danni, non ultima quella del 5 settembre dello scorso anno, la quale ha visto un tratto di 600 metri di fiume asciugarsi completamente per cinque ore.

Il Comitato Pro Serrone, in particolare, che da tempo si impegna per la tutela del paesaggio montano della piccola frazione folignate, è stato spesso in prima fila proprio per combattere, attraverso proteste, manifestazioni e richieste di maggiori controlli da parte della Regione, le conseguenze di quello che lo stesso comitato, in un’intervista a Rgunotizie risalente al 7 settembre del 2024, ha definito una “captazione oltre i limiti consentiti dalla concessione idroelettrica trentennale”.

Con l’occasione dello stop alla concessione, l’assessorato all’ambiente della Regione Umbria, attraverso un comunicato, ha anche ribadito in vista della redazione di nuove concessioni, la volontà di “un pieno coinvolgimento del Comune di Foligno, del Comitato Pro Serrone e di tutti i soggetti civici, associative del territorio nelle decisioni e prospettive future di uso o ripristino ambientale dell’area, nel rispetto della normativa di riferimento”, con lo scopo di cercare di intercettare le necessità presentate dalle comunità che vivono in prossimità del fiume negli ultimi anni, rinnovando le concessioni nel rispetto delle loro istanze.

Ora, in vista della scadenza delle concessioni relative al tratto di fiume in corrispondenza di Rasiglia, previste per il prossimo febbraio del 2026, si attende quale sarà la proposta della Regione Umbria per il Menotre.

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