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Allo “Scarpellini” studenti tutor per aiutare i compagni stranieri

Con il progetto Noi Peer Voi ragazzi e ragazze affiancheranno i connazionali appena arrivati in Italia nell’inserimento all’interno della comunità scolastica. Federica Ferretti: “Così abbattiamo le barriere linguistiche, prima causa di marginalizzazione”

Pubblicato il 25 Novembre 2025 18:22

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Un supporto spontaneo e informale per favorire l’integrazione dei nuovi arrivati. Noi Peer Voi è l’iniziativa ideata dall’Istituto tecnico economico aeronautico “Scarpellini” di Foligno, con l’obiettivo di favorire l’inserimento dei ragazzi appena arrivati in Italia all’interno della comunità scolastica, attraverso l’affiancamento di uno studente connazionale in qualità di mediatore culturale che lo accompagni nel suo percorso di inclusione. 

La formula del progetto prevede, infatti, che ad uno studente che il ministero dell’Istruzione e del Merito definisce “Nai”, cioè Neo arrivato in Italia, la scuola assegni un peer tutor (letteralmente un supporto di pari livello), cioè uno studente coetaneo e connazionale che è in Italia da più tempo e che è già integrato, il quale attraverso la lingua madre comune avrà il compito di accompagnarlo in questo suo ingresso nella sua nuova comunità scolastica di riferimento.

A formarsi sarà, dunque, quella che allo “Scarpellini” definiscono una coppia “tutor-tutee” (tutor e tutorato), tra uno studente che vive da più tempo in Italia o che ci è addirittura nato e uno non italofono arrivato da meno di 24 mesi. L’obiettivo, oltre all’inclusione, è quello di favorire le competenze trasversali di entrambi i ragazzi coinvolti, che grazie ai punti in comune sapranno capirsi meglio degli altri. Nel dettaglio, il compito dello studente tutor sarà quello di accompagnare il suo amico a visitare gli spazi della scuola, occupandosi della sua socializzazione e presentandolo, quindi, ai vari gruppi del contesto scolastico, comunicando anche agli insegnanti le sue esigenze didattiche. 

“Lo sradicamento sociale e culturale degli studenti arrivati da poco in Italia – spiega in proposito la dirigente dello ‘Scarpellini, Federica Ferretti – può generare smarrimento e preludere a difficoltà di apprendimento, frequenza irregolare e rischio di precoce abbandono. Per questo motivo la scuola ha attivato un progetto mirato all’abbattimento della barriera linguistica, prima causa della marginalizzazione degli stranieri, grazie all’intervento di un pari che, attraverso una comunicazione informale e spontanea, stabilisce un rapporto di fiducia con lo studente che ha bisogno di supporto”.

“Il vantaggio sarà reciproco – conclude –, le attività di educazione interculturale effettuate dallo studente tutor avranno una diretta ricaduta sul suo voto di condotta e su quello di educazione civica, mentre lo studente tutorato beneficerà di un graduale percorso di adattamento”.

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