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Gaite: anche la Falsacappa chiede una regia unificata per gli eventi

Pubblicato il 21 Giugno 2016 18:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:02

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Un mese decisamente “affollato” quello di giugno in Umbria per quanto riguarda gli eventi. Una questione certamente positiva se valutata dal punto di vista delle possibilità che la regione offre, lo stesso spesso non si può dire se ci si mette nei panni di chi promuove l’evento. Capita di frequente infatti che le tante iniziative si accavallino tra loro obbligando il visitatore a scegliere a quale prendere parte. Il tema è stato discusso già in diverse situazioni, la circostanza più recente quella che vede protagonista il Mercato delle Gaite di Bevagna. A scatenare il dibattito l’ultima volta era stato il podestà Angelo Santificetur, oggi a prendere la parola è il neo sindaco Annarita Falsacappa. “Mi sento di chiedere ad ognuno, ad ogni livello, il rispetto necessario per una manifestazione che ha dietro una lunga preparazione ma che vive dieci giorni e dà linfa al nostro paese – dichiara -. Una sovrapposizione di eventi, la mancanza di una calendarizzazione regionale esaspera gli animi delle tante persone che impiegano ogni energia nella festa, chiedendo in cambio soltanto un po’ di spazio, che credevano di aver guadagnato con il riconoscimento internazionale che la nostra manifestazione ha ormai da anni”. La richiesta è quella di ricevere la giusta attenzione per una manifestazione che è cresciuta ogni anno di più e che, ad oggi, identifica la città di Bevagna come centro propulsore della storia medievale. “Una ricostruzione fedele del proprio passato ha riscosso Bevagna dal suo lungo torpore, l’ha resa più ricca, più moderna, più colta” continua la Falsacappa. Il contatto con la storia medievale ha portato i bevanati a “capire un’epoca, a consolidare rapporti, a costruire i telai, i torcitoi, a miniare le pagine, a tinteggiare le tele, a coniare le monete” e ancora “ ad essiccare le spezie, a fare le candele, a recitare, a danzare, a lavorare il vetro, ad ottenere i fogli di carta, a ricostruire i mattoni, i coppi, a realizzare le campane, a forgiare il ferro, a cesellare l’oro e l’argento, a costruire le armature e gli archi e a fare molto altro”. Un neo sindaco determinato a dare a Bevagna la visibilità e la considerazione che merita, ma ancor prima una cittadina intenta a prendersi cura di ciò che di più prezioso la città ha da offrire.

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