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Plestia e Annifo, il terremoto aggrava le condizioni degli edifici sacri

Pubblicato il 7 Settembre 2016 14:44 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:22

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Anche la montagna folignate si porta dietro gli strascichi del sisma dello scorso 24 agosto. Le recenti scosse hanno infatti provocato una lesione alla Basilica di Plestia. La crepa, che si è formata, interessa la parte sovrastante il portone d’ingresso. La chiesa, comunque, già di per sé presentava danni strutturali che con il recente terremoto avrebbero subito un aggravamento. Era il 2014, infatti, quando a seguito di un sopralluogo effettuato dalla curia diocesana di Nocera Umbra, titolare della proprietà, aveva evidenziato delle lesioni. In quell’occasione il Comune di Serravalle di Chienti, sul cui territorio ricade l’edificio, si era adoperato per mettere in sicurezza la cripta e uno degli angoli esterni della chiesa, mentre il parroco di Taverne-Dignano aveva fatto risistemare le numerose crepe presenti nella basilica. Entrambe le parti erano state puntellate così da consentire la celebrazione della santa messa ogni domenica pomeriggio, da maggio a settembre – periodo di svolgimento della storica “Fiera di Pistia” – e per permettere eventuali visite guidate ai turisti. Oggi, a distanza di due anni da quegli interventi, la curia nocerina si ritrova ancora una volta in prima fila per tutelare la basilica. L’intenzione è dunque quella di segnalare la situazione alla Soprintendenza architettonica delle Marche, sotto la cui giurisdizione rientra l’edificio, per chiedere una verifica della struttura dopo i recenti eventi sismici. Mentre il Comune di Serravalle di Chienti ha immediatamente richiesto un sopralluogo alle autorità competenti, al fine di porre rimedio a quella che viene definita una vera e propria “emergenza culturale” che interessa un fiore all’occhiello degli Altipiani Plestini. Ma la basilica non sembra sia l’unico bene danneggiato dal sisma. Gravi lesioni sono state individuate anche nel piccolo Oratorio di San Pietro di Annifo, già colpito dal terremoto del 1997 e per il quale si chiede la messa in sicurezza. L’imperativo dunque è agire e farlo in tempi rapidi, per evitare un ulteriore aggravio della situazione e per far si che questi luoghi possano tornare pienamente fruibili da cittadini e turisti.  

La Basilica di Plestia

 

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