Maggiore partecipazione sì, ma il vero problema sono le strumentalizzazioni. E’ il pensiero di Legambiente Umbria, che torna a rompere il silenzio sul caso del biodigestore di Foligno. Dopo aver partecipato ad alcuni incontri promossi da Valle umbra servizi, Ati3 e Comune di Foligno, l’associazione ambientalista fa il punto della situazione e vuole dire la sua. “Crediamo che partecipazione e corretta informazione – spiega Maurizio Zara, vicepresidente di Legambiente Umbria – sono elementi chiave su cui enti, aziende, associazioni e cittadini dovrebbero aprire una riflessione”. Per Legambiente infatti, l’errore più grande commesso da Comune di Foligno, Ati3 e Vus è stato quello di non coinvolgere attivamente la cittadinanza, associazioni e i vari portatori d’interesse. Ma il problema più grande per Legambiente Umbria è un altro. “Se da una parte ci sono decisori politici e tecnici incapaci di confrontarsi in modo adeguato con i cittadini, dall’altra ci sono soggetti che strumentalizzano politicamente la vicenda – scrivono in una nota gli ambientalisti -. Paura e rabbia purtroppo vengono alimentate ad arte con il fine di raccogliere poi i frutti in sede elettorale, a totale discapito di una vera e sana discussione sull’importante tema della gestione dei rifiuti, che riguarda tutti. Il comitato di protesta spara a zero, talvolta a ragione, talvolta con argomenti veramente assurdi, privi di alcun fondamento scientifico: alcuni capopopolo – prosegue Legambiente Umbria – hanno perfino parlato di leucemie causate dall’impianto, inversione termica dovuta alla combustione, che oltre all’eccentricità tecnica, dimentica il fatto che non ci sono combustioni, un vero e proprio repertorio di bufale e strafalcioni”. E’ per questo che l’impianto che sorgerà a Casone, per Legambiente potrà dare un contributo positivo se vedrà anche l’avvio di una raccolta differenziata di maggiore qualità, così come è fondamentale puntare sulla valorizzazione del compost di uscita. MOVIMENTO 5 STELLE – Sulla vicenda torna a parlare anche il Movimento 5 stelle di Foligno. Nello specifico l’intervento è dei due consiglieri comunali, Fausto Savini e Valentina Ferrari. I due pentastellati vogliono chiarezza su quella che sarà la qualità e la quantità dei rifiuti organici raccolti nell’ambito dell’Ati3, ma la maggiore preoccupazione è legata soprattutto all’arrivo a Casone di rifiuti anche da fuori regione. Dubbi anche sull’indennità di disagio ambientale, così come si chiede chiarezza sulla possibile riduzione della Tari per i cittadini. Per i grillini, i rifiuti rimangono “un business per pochi a danno di molti”.
Biodigestore, Legambiente: “Impianto positivo, da parte di alcuni solo bufale e strumentalizzazioni”
Pubblicato il 16 Settembre 2016 15:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:17
L'impianto di Casone a Foligno
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