Una lettera aperta indirizzata ai quattro dissidenti, contenente un “pacato” invito a continuare a rappresentare una guida politica e amministrativa illuminata della città. È quella che riporta, in calce, la firma di personaggi di rilievo della vita culturale ed economica di Foligno che, alla luce delle ultime vicessitudini, entrano nel dibattito dell’attuale crisi di maggioranza folignate. Undici gli esponenti di spicco che hanno deciso di sottoscrivere l’appello, e che rispondono ai nomi di: Pierluigi Mingarelli e Maurizio Renzini, rispettivamente direttore e presidente del Laboratorio di scienze sperimentali, Paolo Bazzica, Giovanni Bianchini, Renato Cesca e Cristiana Mariani, nell’ordine numeri uno di Confindustria, Confartigianato, Cna e Confesercenti. Ed ancora Corrado Corradetti, dallo scorso febbraio alla guida della Camera del lavoro della Cgil, Domenico Metelli, presidente dell’Ente Giostra della Quintana, gli ex sindaci folignati Rolando Stefanetti e Manlio Marini, ed infine l’ex presidente di Confindustria ma anche tra i promotori della Festa di scienza e filosofia, Giuseppe Metelli. “Ci rivolgiamo alla vostra attenzione – si legge in apertura della lettera – dopo aver più volte appreso, dalla stampa, informazioni riguardanti le vostre prese di posizione altalenanti, che prefigurano l’intenzione di non sostenere più la maggioranza”. Gli undici firmatari, che si presentano prima di tutto come un gruppo di cittadini che hanno avuto e continuano ad avere ruoli di responsabilità nel mondo delle associazioni di categoria e non, pur sottolineando di non voler “ledere o scalfire” l’autonomia dei quattro consiglieri comunali, esprimono però la loro preoccupazione per una situazione che definiscono “di stallo” e la loro “netta contrarietà per un eventuale scioglimento del consiglio comunale”. “Qualunque siano le ragioni del dissenso – spiegano infatti – non riteniamo che vi siano motivazioni così gravi e insuperabili che giustifichino decisioni che – sottolineano – sarebbero necessarie in presenza di fatti riferibili a malaffare o corruzione”. Nella consapevolezza che “non tutto va bene nell’attività amministrativa e che in alcune situazioni si sarebbe potuto operare in modo migliore” non ritengono infatti che la soluzione ideale per Foligno possa essere “la paralisi amministrativa, il commissariamento del Comune e nuove elezioni anticipate”. I firmatari riconoscono dunque, pur nelle difficoltà, “opportunità di crescita, di ampliamento delle relazioni a livello interregionale, di presenza in settori chiave dello sviluppo futuro”. Questioni sulle quali avrebbero auspicato “prese di posizione, idee e proposte” da parte dei quattro dissidenti. “La città – dicono – ha bisogno dell’apporto intelligente e costruttivo di tutti, anche del vostro contributo generoso e convinto, concretizzazione di quell’impegno di rappresentanza leale degli interessi generali della città che viene esplicitamente assunto con la candidatura”. L’appello, dunque, è al “buon senso” dei quattro esponenti politici, alle loro “energia ed intelligenza politica” per far crescere la città senza far venir meno la maggioranza politico amministrativa. Da qui, quindi, l’invito a riflettere e calibrare ciascuno la propria azione. “Per le responsabilità che ci derivano dai nostri ruoli – si legge in conclusione – siamo disponibili a dare un contributo, se ritenuto utile, che possa essere valido supporto per il proseguimento dell’attività amministrativa a favore dei cittadini”.
Foligno, il mondo della cultura e dell’economia ai dissidenti: “Superate la paralisi”
Pubblicato il 1 Ottobre 2016 12:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:10
Palazzo Comunale di Foligno
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